L'importanza del richiamo del vaccino contro il tetano

Data pubblicazione: 02/01/2023 - Ultimo aggiornamento: 08/06/2023
Categoria: News - Autore: Margherita Pernich

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L’alluvione che si è verificata in Emilia-Romagna a maggio 2023, e che ha coinvolto 44 comuni emiliani e romagnoli, ha riportato all’attenzione il tetano, una patologia infettiva non contagiosa causata dal batterio Clostridium tetani. Questo è normalmente presente nell’intestino umano e in quello di alcuni animali come bovini, ovini ed equini e viene eliminato attraverso le feci.

Anche se non c’è ancora nessun allarme, le aziende sanitarie dell’Emilia- Romagna si sono attivate per offrire il servizio di vaccinazione antitetanica per gli adulti, libero e gratuito, rivolto in particolare a chi sta svolgendo attività presso le zone alluvionate. Oltre ad organizzare la campagna di vaccinazione, la Regione ha emanato una serie di misure precauzionali per evitare i contagi come, ad esempio, l’utilizzo di guanti, stivali o calzature in materiale impermeabile, lavabile e disinfettabile e di occhiali protettivi e visiere

Il rischio di contagio da tetano è legato alla contaminazione delle acque esondate con i reflui delle fogne o con sostanze chimiche e rifiuti agricoli/industriali che possono trasmettere il tetano ed altri agenti patogeni.

Il tetano si può trovare in natura in due forme differenti: la forma vegetativa e le spore. Le spore sono molto resistenti e possono sopravvivere nell’ambiente per molti anni contaminando il terreno.

L’infezione si contrae quando queste spore entrano in contatto con tagli o ferite e, incontrando condizioni favorevoli come ad esempio aree necrotiche, si trasformano nella forma vegetativa.

Il batterio così, una volta penetrato nell’organismo, può attivarsi e produrre una tossina che sarà la responsabile del danno ai nervi e quindi della malattia.

Questa tossina infatti, circolando nel sangue, raggiuge il sistema nervoso e interferisce con il rilascio di alcuni neurotrasmettitori impedendo il controllo della muscolatura.

Il periodo di incubazione del tetano varia da 3 a 21 giorni e nella maggior parte dei casi le manifestazioni sintomatologiche si hanno entro 14 giorni dall’infezione.

I sintomi consistono in spasmi diffusi e crampi inizialmente a livello di viso e collo, per poi proseguire al torace e all’addome e infine alle estremità.

Altre manifestazioni possono essere mal di testa, febbre, sudorazione, convulsioni e variazioni della pressione sanguigna o accelerazione del battito cardiaco.

Nel tetano neonatale i sintomi includono spasmi muscolari, spesso preceduti dall'incapacità del neonato di attaccarsi al seno per essere allattato e da pianto eccessivo.

In tutti i casi la terapia prevede la pulizia della ferita, la somministrazione delle immunoglobuline umane antitetaniche e il trattamento sintomatico degli spasmi attraverso miorilassanti, sedativi o anestetici generali.

La patologia, in assenza di un trattamento adeguato, può risultare fatale nel 30-50% dei casi.

Il tetano può essere prevenuto grazie alla vaccinazione antitetanica.

Al contrario però di quanto avviene per altre malattie, né l’infezione da parte del batterio né la vaccinazione consentono di avere una copertura permanente. Inoltre, la presenza ubiquitaria nell’ambiente delle spore tetaniche rende impossibile l’eradicazione della malattia.

Il vaccino antitetanico contiene una anatossina, ovvero la tossina prodotta dal batterio resa inattiva con procedimenti chimici. Questa è in grado di attivare le difese immunitarie dell’organismo senza provocare la malattia.

Il vaccino antitetanico può essere somministrato singolarmente nella formulazione monovalente oppure in preparati bivalenti insieme al vaccino anti-difterite o in formulazioni trivalenti insieme ai vaccini anti-difterite e anti-pertosse o anti-difterite e anti-polio.

Del vaccino trivalente esistono due diverse formulazioni: una utilizzata fino ai 6 anni e una somministrabile dopo il compimento dei 7 anni di età nella quale le componenti inattivate per la difterite e per la pertosse sono presenti in forma ridotta.

Altre possibili formulazioni sono la tetravalente, dove il vaccino anti-tetano è combinato con il vaccino anti-difterite, anti-polio e anti-pertosse, o l’esavalente in cui sono presenti anche le seguenti vaccinazioni: anti-polio, anti -difterite, anti-pertosse, anti-Haemophilus B e anti-epatite B.

In Italia la vaccinazione antitetanica è diventata obbligatoria per i militari nel 1938.

A partire dal 1963 l’obbligatorietà è stata estesa ai bambini nel 2° anno di vita e ad alcune categorie professionali a rischio infezione quali lavoratori agricoli e allevatori di bestiame.

Dal 1968 la somministrazione è stata anticipata al 1° anno di vita e il calendario vaccinale vigente prevede tre dosi al 3°, 5° e 11°- 12° mese di età. Queste vanno seguite da due dosi di richiamo, rispettivamente al 5°- 6° anno di vita e fra gli 11 e i 15 anni; ulteriori dosi di richiamo sono raccomandate a cadenza decennale.

Anche nei paesi dell’Unione Europea (UE) la vaccinazione antitetanica fa parte del programma di immunizzazione primaria dei bambini con 3-4 dosi nei primi due anni di vita e successivi richiami a età che variano a seconda dei diversi Stati.

Nelle regioni UE il numero di casi di tetano segnalati dal 2016 al 2018 è rimasto stabile con un picco di casi stagionale in estate e all’inizio dell’autunno. Questo potrebbe essere legato al maggior numero di attività svolte all'aperto durante quei periodi dell'anno.

Nel 2018, le persone di età pari o superiore a 65 anni hanno rappresentato il 75% di tutti i casi segnalati. Più di due terzi dei casi registrati sono donne, probabilmente perché hanno avuto meno possibilità di accedere al vaccino rispetto agli uomini della stessa età che invece lo hanno ricevuto durante il servizio militare.

L'Italia ha rappresentato più di un terzo dei casi segnalati in Europa tra il 2014 e il 2018 ma questo è prevalentemente dovuto alla diversa definizione di “caso confermato” che l’Italia utilizza rispetto al resto dell’UE.

In ogni caso, in Italia, i casi sono rimasti pressoché costanti dagli inizi degli anni ’90, con una drastica riduzione dell’86% dalla metà degli anni ’50 ad oggi.

Dalla seconda metà degli anni ’50 fino alla prima metà degli anni ’70 si è osservata una brusca riduzione del numero dei casi di tetano, fenomeno che ha coinciso con l’introduzione della vaccinazione obbligatoria nei bambini. In seguito, la diminuzione dei casi è avvenuta più lentamente fino a raggiungere il minimo storico nel 1991.

L’ultimo caso di tetano neonatale in Italia è stato identificato nel 1982. Nel mondo, attualmente, la maggior parte delle segnalazioni di tetano arrivano da paesi a basso reddito e i casi sono prevalentemente madri non vaccinate e neonati come conseguenza di parti o aborti avvenuti in scarse condizioni igieniche.

I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riportano comunque una riduzione del 96% dei morti a causa di tetano neonatale dal 1988 al 2015, diminuzione principalmente dovuta all'aumento dell'immunizzazione data dai vaccini.

Nel 2016, l'86% dei neonati nel mondo è stato vaccinato con 3 dosi di vaccino contenente difterite-tetano-pertosse.

In un report redatto a giugno 2022 da OMS e UNICEF, però, viene segnalato il più grande calo delle vaccinazioni infantili degli ultimi 30 anni.

La percentuale di bambini che hanno ricevuto tre dosi di vaccino trivalente (difterite, tetano, pertosse), utilizzato anche come indicatore della copertura vaccinale all'interno e tra i Paesi, è scesa di 5 punti percentuali tra il 2019 e il 2021, attestandosi all'81%, dato più basso dal 2008. Il calo è dovuto a diversi fattori tra cui, specialmente, l’aumento dei bambini che vivono in contesti di conflitto e le interruzioni dei servizi vaccinali legati alla pandemia da COVID-19.

La grande maggioranza dei bambini che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino trivalente vive in Paesi a basso e medio reddito quali India, Nigeria, Indonesia, Etiopia, Filippine.

Questa allarmante diminuzione delle coperture vaccinali infantili ci allontana dal conseguimento, entro il 2030, degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dichiarati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2015.

A causa della gravità del tetano risulta fondamentale mantenere alti i tassi di vaccinazione in tutte le fasce d'età e continuare a implementare strategie per proteggere specifici gruppi di popolazione a rischio, soprattutto nei Paesi in cui si registrano i tassi più elevati di malattia.

 

 

Fonti:

Ministero della Salute

WHO    

ISS

ECDC

Regione Emilia- Romagna

 

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