Un terzo dei Paesi mondiali è a rischio virus Zika
Data pubblicazione: 12/06/2023
Categoria: News - Autore: Andrea Rossanese
L’infezione da virus Zika, trasmessa da zanzare del genere Aedes, è causata da un virus della famiglia dei flavivirus, alla quale appartengono anche quelli che causano la dengue, l’infezione da West Nile e l’encefalite giapponese. Solo una persona su cinque manifesta i sintomi della malattia e quasi sempre si tratta di blandi sintomi aspecifici che assomigliano a quelli di una leggera influenza. Qualche volta può comparire un’eruzione cutanea che potrebbe far pensare ad una dengue o ad una chikungunya. La malattia acuta si esaurisce spontaneamente nel giro di pochi giorni e non lascia alcuno strascico. Unica eccezione a questa regola è rappresentata dalle donne che si infettano in gravidanza, poiché il virus Zika si associa ad un elevato rischio di malformazioni fetali, specie a carico del cervello.
Secondo le stime più recenti (WHO, febbraio 2022), 89 stati o territori nel mondo hanno documentato l’evidenza della trasmissione autoctona del virus attraverso la puntura della zanzara vettrice, distribuiti in 5 su 6 delle Regioni OMS (tutte tranne la Regione Mediterranea Orientale).
A partire dal 2019, dopo che si era esaurita la fase di picco dell’infezione degli anni precedenti, sia la WHO sia diverse agenzie sanitarie regionali hanno continuato a revisionare i dati epidemiologici relativi al virus Zika Regione per Regione.
Nella Regione delle Americhe, nella quale l’incidenza di virus Zika aveva raggiunto il picco nel 2016 e poi era diminuita in maniera importante, la trasmissione continua ad essere riportata solo in alcuni Paesi e rimane la Regione WHO con il più alto numero di casi riportati per anno.
L’India ha notificato un’epidemia locale nello stato del Kerala in luglio 2021 e questa era la prima dopo quella verificatasi a Jaipur nel 2018.
Nella Regione Europea, benché casi di infezione da virus Zika fossero stati riportati sin dal 2016 in viaggiatori di rientro da aree endemiche, la prima evidenza di trasmissione autoctona è stata documentata in Francia nel 2019.
Nella Regione Africana sono stati condotti diversi studi per verificare la presenza di anticorpi anti-Zika nella popolazione ed uno di questi ha dato risultati coerenti con l’ipotesi di una trasmissione autoctona del virus in Kenya.
Nella Regione Pacifica Occidentale, dal 2019 sono stati riportati solo casi sporadici di infezione ed un solo caso probabile di microcefalia neonatale Zika-associata.
Globalmente, 61 paesi o territori nelle 6 Regioni WHO hanno evidenza della presenza di una popolazione di zanzare vettrici (Aedes aegypti) stabile e competente, ma non ancora di una trasmissione autoctona comprovata. Vi sono poi altri Paesi in cui è stata accertata la presenza stabile di Aedes albopictus, zanzara che si è dimostrata competente nella trasmissione del virus Zika, ma meno della Ae. Aegypti e, dunque, con assai minor probabilità di comparsa di epidemie su larga scala.
È comunque possibile che in alcuni Paesi la trasmissione dell’infezione da virus Zika possa essere avvenuta in scala così ridotta da non essere stata evidenziata né tanto meno notificata. Questo, però, non deve far concludere erroneamente che la trasmissione non avvenga, specie nelle zone a bassa circolazione del virus. Infine, va tenuto in considerazione che la trasmissione può essere continuata, o potrebbe essere ripresa e non notata, in aree in cui la sorveglianza ed il controllo sui vettori sono stati inficiati dalla recente pandemia da SARS-CoV-2.
Per tutti questi motivi, in occasione di un viaggio in Paesi con attuale o pregressa trasmissione di virus Zika da parte di donne in gravidanza, donne in età fertile e dei loro partner maschili, sarebbe sempre prudente consultarsi con un sanitario esperto in questo delicato tema di sanità pubblica, per esempio presso uno degli ambulatori dedicati alla salute dei viaggiatori internazionali.
Fonti:
WHO. Zika epidemiology update - February 2022.
CDC. Yellow Book 2020: Health Information for International Travel