Cintura della meningite in Africa

Data pubblicazione: 11/12/2023
Categoria: News - Autore: Tiziana Landi

Cintura della meningite in Africa

La meningite è una malattia infettiva diffusa a livello globale, ma c'è una zona, nell'Africa subsahariana, in cui questa patologia ha i tassi di incidenza più alti, con vaste epidemie che gravano pesantemente sulla popolazione: è la cosiddetta “cintura della meningite”. Nonostante gli efficaci programmi di vaccinazione che negli ultimi anni hanno ridotto il carico di alcuni tipi di meningite meningococcica in questa parte del mondo, altri continuano a causare decessi e disabilità e rappresentano un grave problema di salute pubblica che vede l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) impegnata in prima linea. Facciamo il punto sulla diffusione della meningite nella cintura africana, sulle misure adottate per arginarla, sui risultati ottenuti, sui passi ancora da fare e su come proteggersi in caso di viaggi in Africa.

La cintura della meningite in Africa: cos'è e quali Paesi comprende 

La meningite è una grave infezione delle meningi, le membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale. Nella sua forma batterica, la più pericolosa per la salute umana, può essere causata da diversi patogeni: i più frequenti sono Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae e, il più temuto, Neisseria meningitidis. Questi batteri si trasmettono da persona a persona attraverso droplets (le goccioline respiratorie che emettiamo tossendo, starnutendo o parlando) o secrezioni faringee di persone infette. Sono stati identificati numerosi sierogruppi di N. meningitidis, ma quelli che possono causare epidemie di meningite meningococcica sono sei: A, B, C, W, X e Y.

Nel mondo, la meningite è più diffusa in una regione dell'Africa subsahariana nota come “cintura della meningite”, particolarmente a rischio di epidemie di questa infezione, sia meningococcica che pneumococcica. Si tratta di un'area che copre 26 Paesi e che si estende dal Senegal, a ovest, all'Etiopia, a est. In dettaglio, della cintura africana della meningite fanno parte:

  • Senegal;
  • Gambia;
  • Guinea Bissau;
  • Guinea;
  • Sierra Leone;
  • Liberia;
  • Costa D'Avorio;
  • Burkina Faso;
  • Ghana;
  • Togo;
  • Benin;
  • Nigeria;
  • Camerun;
  • Repubblica Centrafricana;
  • Sudan del Sud;
  • Uganda;
  • Kenya;
  • Etiopia;
  • Somalia;
  • Gibuti;
  • Eritrea;
  • Sudan;
  • Chad;
  • Niger;
  • Mali;
  • Mauritania.

In questa zona dell'Africa, le epidemie di meningite seguono un andamento stagionale e tendono a verificarsi in un periodo, noto come "harmattan", che va da gennaio a giugno ed è caratterizzato da temperature elevate e venti secchi combinati con forti polveri.

Si tratta di una piaga dalle conseguenze drammatiche sulla popolazione locale: come riportano i CDC (Centers for Disease Control and Prevention), importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d'America, ogni caso di meningite in famiglia si traduce in costi improvvisi e ingenti da sostenere e le invalidità permanenti che questa malattia causa (come paralisi, cecità, perdita dell'udito) fanno sì che chi sopravvive non sia più in grado di lavorare per provvedere alle necessità sue e dei propri cari. La meningite nella cintura africana ha dunque un impatto gravissimo sia sulla vita degli abitanti della zona che sull'economia del territorio.

La campagna di vaccinazione di massa contro la meningite di tipo A in Africa

Storicamente la meningite di tipo A è stata la principale causa di epidemie di meningite in Africa, di cui rappresentava l'80-85% dei casi. Tuttavia, l’introduzione del vaccino coniugato meningococcico A (NmA) nelle campagne preventive di massa (dal 2010) e nei programmi di immunizzazione di routine (dal 2016) ha segnato un'inversione di rotta.

Il vaccino, denominato MenAfriVac, è stato sviluppato dopo che un'epidemia di meningite di tipo A nel 1996 aveva infettato più di 250.000 persone, uccidendone oltre 25.000 in pochi mesi. È il primo vaccino creato appositamente per l'Africa, può essere conservato fino a 4 giorni senza refrigerazione, quindi è adatto ad essere usato anche in aree molto remote, e ha un costo di 0,40 dollari a dose, a fronte degli 0,90 necessari per trattare una persona affetta da meningite. Inoltre, rappresenta uno strumento molto più efficace rispetto ai vecchi vaccini polisaccaridici, che possono essere utilizzati solo a epidemia già iniziata, non sono efficaci prima dei 2 anni di età e forniscono una protezione a breve termine, a differenza del nuovo vaccino coniugato che offre un'immunità più duratura (5 anni e oltre).

Con il supporto dell'OMS, dal 2010 al 2021 oltre 350 milioni di persone in 24 paesi della cintura della meningite africana sono state vaccinate. Grazie a questa campagna capillare, l’incidenza della meningite da sierogruppo A è diminuita di oltre il 99% e dal 2017 non è stato confermato neanche un caso di N. meningitidis di tipo A.

Meningite batterica nella cintura africana: una road map dell'OMS per debellarla

Nonostante i passi avanti fatti per limitare la diffusione della meningite di tipo A, la battaglia contro questa grave infezione nella cintura africana non è ancora conclusa: i casi e le epidemie dovute ad altri sierogruppi meningococcici, infatti, continuano a colpire la popolazione, complice anche la riduzione delle attività di controllo e sorveglianza durante l'emergenza Covid-19. Tra novembre 2002 e gennaio 2023, per esempio, un focolaio di meningite in Niger (https://my.ambimed-group.com/it/focolaio-di-meningite-in-niger) ha fatto registrare 559 casi  e ha causato 18 decessi, per la maggior parte dovuti al batterio Neisseria meningitidis sierogruppo C (NmC). Un'epidemia simile si è verificata nella confinante Nigeria tra ottobre 2022 e aprile 2023, con 1686 casi sospetti, 532 casi confermati e 124 decessi, per lo più provocati dallo stesso batterio.

È dunque fondamentale – questo l'appello dell'OMS – non abbassare la guardia contro la meningite in Africa, agendo a tutti i livelli per arginarla: proprio a questo scopo, nel 2021 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha tracciato una road map per fermare entro il 2030 le epidemie di meningite batterica nel mondo e nel continente africano, dove rappresentano ancora una minaccia per 400 milioni di persone.

La strategia dell'OMS per raggiungere questo risultato comprende una serie di azioni finalizzate a sostenere la diagnosi, la sorveglianza, l'assistenza, la difesa e la vaccinazione. Sul fronte della prevenzione, è necessario portare avanti programmi di immunizzazione di routine per mantenere un'elevata copertura vaccinale e scongiurare la recrudescenza delle epidemie. La chemioprofilassi, che consiste nella somministrazione di antibiotici in caso di contatti stretti con persone con malattia meningococcica, se attuata rapidamente può contribuire a ridurre il rischio di trasmissione. Un ruolo cruciale, infine, è giocato dalla gestione tempestiva di nuove epidemie attraverso la vaccinazione di massa delle popolazioni non già protette.

L'obiettivo da centrare entro il 2030 in Africa è eliminare i focolai, ridurre del 70% le morti e dimezzare il numero delle infezioni. Un impegno che, secondo le previsioni dell'OMS, potrà contribuire a salvare più di 140.000 vite ogni anno e a ridurre in modo significativo la disabilità causata dalla meningite.

Meningite: i consigli per proteggersi in caso di viaggi nell'Africa subsahariana

In attesa che l'obiettivo “meningite zero” venga raggiunto, come proteggersi in caso di viaggi nella cintura africana?

Per chi si sposta verso i Paesi della fascia subsahariana, la vaccinazione (https://my.ambimed-group.com/it/vaccinazioni-per-viaggi-all-estero-quali-sono-obbligatorie-e-consigliate ) contro il meningococco è facoltativa: è consigliata soprattutto ai viaggiatori che trascorrono molto tempo con le popolazioni locali, specie durante le epidemie della malattia meningococcica, perché in questo caso il rischio di contrarla è più alto.

Oltre a vaccinarsi prima di partire, è utile adottare buone pratiche di igiene e prevenzione una volta a destinazione, in particolare:

  • lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con un disinfettante per le mani contenente almeno il 60% di alcol;
  • non toccare gli occhi, il naso e la bocca, potenziali porte di accesso per i batteri, con le mani non lavate;
  • evitare il più possibile il contatto con persone malate.

 

 

 

Fonti:

United Nations (UN): UN health agency kicks off meningitis vaccination campaigns in Africa

Centers for Disease Control and Prevention (CDD): Meningitis threatens 450 million in Africa

Centers for Disease Control and Prevention (CDD): Serogroup A Meningococcal Meningitis in Sub-Saharan Africa Infographic

United Nations (UN): Affordable and effective vaccine brings Africa close to elimination of meningitis A

World Health Organization (WHO): Defeating meningitis by 2030

World Health Organization (WHO): Defeating meningitis by 2030: a global road map

World Health Organization (WHO): Meningitis

World Health Organization (WHO) – African Region: Meningococcal Meningitis

World Health Organization (WHO) – African Region: COVID-19 threatens elimination of deadly form of meningitis in Africa, more than 50 million children miss vaccination

Ministero della Salute: meningite in Nigeria 2022-2023

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