Viaggi, destinazioni e il consumo di droghe
Data pubblicazione: 26/09/2022
Categoria: News - Autore: Alberto Canciani
La questione dell’uso di droghe è ancora fortemente dibattuta in tutto il mondo. Di conseguenza, esiste una grande differenza nelle normative locali: sostanze che da noi sono considerate normalissimi farmaci possono essere equiparate a stupefacenti altrove, possono esserci permessi speciali per uso medico ma non ricreativo, aggravanti o attenuanti a seconda della quantità posseduta o il tipo di sostanza (come nel caso della distinzione tra droghe leggere e pesanti che non è universale).
Alcuni esempi di quello che potrebbe accadervi:
- Thailandia: anche un piccolo quantitativo può costare il carcere.
- Indonesia: se venite trovati con della droga, il rischio è quello di passare dai 3 ai 15 anni in galera, e in questi paesi generalmente si sa che stare in gattabuia non è proprio come stare all’Hilton. In alcuni casi, se si parla di traffico vero e proprio, si rischia pure la pena di morte.
- Nelle Filippine, il presidente Duterte, ha dichiarato guerra aperta ai trafficanti di droga e li sta abbattendo come mosche. Non crediamo che i turisti sballoni possano essere i benvenuti.
La quantità di droga è una discriminante?
Sì, ma solo in alcuni Paesi.
Nella storia italiana vi sono stati molti referendum per l'abrogazione delle norme sugli stupefacenti che stabiliscono la dose media giornaliera consentita al tossicodipendente. Le sanzioni penali in vigore, che prevedono fino al carcere per chi si droga, non avrebbero ragion d'essere nella maggior parte degli altri paesi europei.
Il limite della dose media giornaliera, o modica quantità, esiste, oltre che in Italia, solo in Spagna e in Austria, dove comunque è più elastico. Nella maggioranza dei paesi tocca al giudice, nei casi di persone in possesso di piccole quantità di droga, valutare volta a volta se si tratti di uno spacciatore o di un semplice consumatore. Nel secondo caso, il giudice deve poi decidere se perdonarlo e mandarlo a disintossicarsi, come più spesso avviene, o rinviarlo a giudizio.
In Italia, la dose consentita è di 100 mg di eroina tagliata al 10%; 150 mg di cocaina; 2 grammi e mezzo di marijuana; 50 mg di hashish.
In Austria, vengono processati i tossicodipendenti sorpresi con addosso oltre 20 grammi di hashish puro o 15 grammi di cocaina o cinque di eroina: sempre che siano recidivi e non vogliano disintossicarsi. In Spagna, il possesso di droga per uso personale non è reato: c'è un'indicazione di modica quantità, due grammi per eroina, hashish e marijuana, ma la polizia interviene solo nei casi di spaccio.
In Germania, si discute da tempo della possibilità di stabilire una quantità consentita o di liberalizzare la vendita di hashish. Il consumo di per sé non è considerato reato: il giudice può decidere se comminare o meno una pena. Anche in Gran Bretagna il consumo non è considerato di per sé un reato. Tuttavia, poiché può confluire nel reato di possesso, può subire le stesse pene, che variano molto a seconda dei tipi di stupefacenti.
In Francia è il magistrato a valutare, a seconda della quantità di droga reperita, se ha davanti a sé un consumatore occasionale o un trafficante. Qui il consumo è considerato reato come lo spaccio ed è perciò punito con la reclusione da due mesi a un anno e con un'ammenda da 500 a 15 mila franchi. In Belgio, dove invece non si fa differenza fra consumo, spaccio, traffico, chi fa uso di stupefacenti è passibile di dure pene, carcere fino a cinque anni. In Olanda, per contro, l'uso personale di droga anche pesante non è reato; è tollerata la vendita di sostanze leggere.
Negli Stati Uniti, la situazione è articolata: drogarsi è comunque un reato; il consumo va represso come lo spaccio e il traffico; chi fa uso di droghe va responsabilizzato con sanzioni varie, se insiste con il carcere, ma va anche aiutato. In alcuni stati degli USA (Tennessee, Oklahoma…), piccole quantità potrebbero costituire i presupposti per una multa (e quando gli americani parlano di multe, non ci vanno giù per niente leggeri! Chiamate la mamma e fatevi ricaricare la prepagata). Per quantitativi più consistenti, si apriranno per voi le porte del grand hotel (Alcatraz). Successivi ingressi nel paese potrebbero essere proibiti.
Paesi a tolleranza zero
- A Singapore, se si viene trovati con quantità superiori a 480 grammi di droghe leggere o a 15 grammi di cocaina o eroina la punizione prevista è la pena di morte tramite impiccagione. Per il semplice consumo è invece prevista la fustigazione.
- Malesia: per il possesso ai fini di spaccio è prevista obbligatoriamente la pena di morte, che può essere convertita in carcere tramite la grazia solo da parte del Re. Le quantità al di sopra delle quali si viene incriminati per spaccio sono molto basse.
- Iran: il possesso o il trasporto in Iran viene punito con la pena capitale. Per i reati di semplice consumo sono previste invece incarcerazione e fino a 70 frustate.
- Arabia Saudita: il traffico è punito con la stessa pena prevista per omicidio e stupro: pena di morte tramite decapitazione. Il possesso a fini di consumo è punito con pene detentive e corporali.
- Cina: l’uso di sostanze stupefacenti non è considerato un reato penale, ma forse è anche peggio. Infatti, è considerato una malattia, da curare previo soggiorno a tempo indeterminato in un campo di lavoro e rieducazione.
- Negli Emirati Arabi Uniti, è prevista la pena di morte per detenzione e traffico di stupefacenti. La legge prevede l’arresto in caso di rilevamento su una persona di una traccia anche infinitesimale di qualsiasi sostanza illegale.
Altri Paesi dove c’è un po’ più di tolleranza
- Olanda: è adottata una politica di tolleranza dei confronti della Cannabis, per cui è legale l’uso se consumata nei coffee shop, ed è tollerato un uso personale fino a 5 grammi. Le pene sono severe per l’importazione ed esportazione.
- Spagna: punita la vendita e il consumo pubblico, ma la coltivazione domestica della Cannabis è consentita.
- Portogallo: il consumo personale di tutte le sostanze è stato depenalizzato, senza distinzione tra droghe leggere e pesanti. Gli stupefacenti restano illegali, ma chi viene trovato con una certa quantità, viene visionato dalla ‘Commissione per la dissuasione dalla dipendenza dalle droghe’, che stabilisce come trattare il caso.
- In Svizzera la Cannabis è illegale, ma il possesso è stato depenalizzato e la coltivazione è legale in alcuni Cantoni.
- Nel Regno Unito c’è una netta differenza fra droghe pesanti e leggere in virtù degli effetti prodotti. In alcune zone della Gran Bretagna la Polizia ha deciso di non intervenire in caso di reati legati a consumo e detenzione di modiche dosi personali di Cannabis.
- Anche in Svezia non c’è alcuna distinzione tra droghe leggere e pesanti. La legge datata 1968 prevede prevalentemente la detenzione fino anche a 10 anni, o sanzioni pecuniarie. Anche in Germania e Irlanda le droghe sono completamente illegali.
- Negli Stati Uniti si passa a stati come l’Alaska e la California dove, in misure diverse, il possesso e l’utilizzo di cannabis è depenalizzato. In Florida e in altri Stati l’uso personale minimo viene tollerato, anche se illegale. Nello stato di Washington e Colorado è legale anche a scopo ricreativo.
- In Canada, la cannabis è illegale, ma il suo utilizzo può essere autorizzato dal Governo per usi farmacologici e industriali.
- L’Uruguay è stato il primo paese al mondo ad aver legalizzato completamente la Cannabis, facendola entrare nell’economia nazionale.
- La Russia ha depenalizzato il possesso, il trasporto e la coltivazione della cannabis, ma è un crimine venderla.
La prima regola è la prudenza
Questa lista copre solo una piccola parte del pianeta e ci sono ancora molti casi in cui le norme possono variare molto anche tra stati vicini. È chiaro quindi che bisogna essere estremamente attenti. Quando ci mettiamo in viaggio, quali che siano le nostre abitudini di utilizzo, è estremamente importante informarci per tempo su quali siano le regole specifiche della nostra destinazione e di tutti i Paesi che attraverseremo, se non vogliamo avere brutte sorprese.