Salto di specie del virus dell’influenza aviaria

Data pubblicazione: 16/11/2023
Categoria: News - Autore: Chiara Pomari

Salto di specie del virus dell’influenza aviaria

Cos’è l'influenza aviaria

L'influenza aviaria, nota anche come "influenza da uccelli," è una malattia virale causata da ceppi di virus influenzali che colpiscono principalmente gli uccelli (selvatici e pollame).

Il virus dell'influenza aviaria ha infatti diversi sottotipi. Appartiene alla famiglia degli Orthomyxoviridae e si suddivide in diversi sottotipi basati sulla combinazione di due proteine ​​superficiali, l'emagglutinina (H) e la neuraminidasi (N). Questi sottotipi possono variare nella loro patogenicità e capacità di infettare specie diverse, inclusi gli esseri umani, dopo un contatto ravvicinato, prolungato e non protetto (senza guanti o altro tipo di equipaggiamento protettivo).

Questi virus possono causare malattie gravi nei volatili, con alti tassi di mortalità. Vengono in particolare suddivisi in due categorie: bassamente patogeni e altamente patogeni. I virus influenzali altamente patogeni possono causare gravi malattie e morte negli uccelli e talvolta si trasmettono ad altre specie, compresi gli esseri umani e altri animali.

Come spiega l’Oms, l’esposizione ai virus dell’influenza aviaria porta infezioni e malattie negli esseri umani. Si varia da sintomi lievi, simil-influenzali o infiammazioni oculari a malattie respiratorie acute e gravi e/o morte. La gravità della malattia dipende dal virus patogeno e dalle caratteristiche dell’individuo infetto. Sintomi gastrointestinali e neurologici sono segnalati raramente. I sottotipi A(H5) e A(H7N9) determinano un tasso di mortalità più alto tra gli esseri umani rispetto a quello delle infezioni influenzali stagionali.

Per prevenire l’infezione bisogna evitare il contatto non protetto con uccelli domestici o selvatici e pollame che sembrano malati o morti.

L'allarme dell’Uruguay

Negli ultimi mesi, il mondo scientifico e sanitario è stato allertato dalla notizia del salto di specie dell'influenza aviaria in Uruguay. Questo evento e una serie di altri eventi hanno sollevato varie preoccupazioni.

La notizia è stata riportata a settembre 2023, quando sono stati registrati casi di influenza aviaria tra leoni marini. L’articolo dell’ANSA riporta come siano stati ritrovati quasi 400 animali morti sulla costa uruguaiana a fine settembre, tra leoni marini e otarie. Il primo caso rilevato è stato un leone marino spiaggiato sulla spiaggia di Cerro a Montevideo, riscontrato il 5 settembre 2023. Tuttavia, non sono stati riscontrati focolai negli uccelli.

Ciò che rende questa situazione preoccupante è il fatto che l'infezione aviaria non è limitata solo alle popolazioni marine del Sud America. Questo salto di specie dell'influenza aviaria solleva domande fondamentali sulla trasmissione del virus tra gli animali e il rischio di trasmissione agli esseri umani.

Gli esperti continuano a monitorare da vicino la situazione per valutare il rischio di una possibile trasmissione inter-specie e la minaccia potenziale per gli esseri umani. L'influenza aviaria è stata in passato responsabile di altre pandemie, come quella del 1918 che ha causato la morte di milioni di persone. Pertanto, è di fondamentale importanza prendere misure preventive. Le autorità sanitarie dell’Uruguay e di altri paesi delle Americhe stanno collaborando strettamente per monitorare la situazione e attuare misure di controllo.

Altre segnalazioni nel continente americano

Nel 2023, 14 paesi hanno segnalato altri focolai, soprattutto nelle Americhe, dato che la malattia continua a diffondersi. Sono diversi i decessi di massa segnalati di uccelli selvatici causati dal virus dell'influenza A.

Gli animali colpiti sono mammiferi terrestri ma anche marini, foche negli Stati Uniti e leoni marini in Perù e Cile, in Spagna anche visoni d’allevamento, con almeno 26 specie note per essere state colpite. In diversi paesi, i virus H5N1 sono stati rilevati anche in animali domestici come cani e gatti, e in Polonia hanno recentemente segnalato il riscontro del virus H5N1 nei gatti. Nel primo trimestre del 2023, in Cile sono stati trovati morti più di 1.535 leoni marini, 730 pinguini di Humboldt e 8 chungung.

A luglio 2023, un’altra segnalazione si è verificata a Olimpia, nello stato di Washington. Il Washington State Department of Health (DOH) e il Washington Department of Fish and Wildlife (WDFW) hanno avvertito la comunità di evitare il contatto con uccelli selvatici e altri animali selvatici, soprattutto se malati o morti. È stata infatti rilevata un'epidemia di influenza aviaria, che ha colpito gli uccelli selvatici e diverse foche vicino al Fort Flagler State Park. 

I primi casi di uccelli in Argentina sono stati rilevati nel febbraio 2023 nell’area naturale delle Lagunas de Pozuelos, nella provincia di Jujuy.

Poi, il 7 settembre la morte di oltre 100 leoni marini a causa dell’influenza aviaria in diverse province del paese aveva fatto aumentare la preoccupazione degli esperti che avevano dichiarato che la nuova variante del virus era molto aggressiva.

Data la diffusione del virus non solo in Sud America ma anche in vari paesi del mondo, tra cui Giappone, Cambogia e Cina, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a marzo ha annunciato che potrebbe presentarsi una nuova pandemia di influenza aviaria.

Le implicazioni per la salute umana

Perché è pericolosa l'influenza aviaria? Innanzitutto, per il potenziale di trasmissione agli esseri umani. Questa trasmissione rappresenta una seria preoccupazione in quanto il virus influenzale aviario può mutare e combinarsi con virus influenzali umani o di altri animali, dando origine a nuovi ceppi potenzialmente pericolosi. Di conseguenza si possono verificare le pandemie influenzali, come è accaduto con l'epidemia di influenza aviaria H5N1 nel 1997 e il virus dell'influenza suina H1N1 nel 2009.

Inoltre, ci preoccupa la gravità della malattia. Nei casi in cui l'influenza aviaria viene trasmessa agli esseri umani, può causare malattie gravi con un alto tasso di mortalità. Il virus H5N1, ad esempio, ha causato numerosi casi gravi e morti tra gli esseri umani.

Gli uccelli migratori possono diffondere il virus influenzale aviario su lunghe distanze, portando alla sua diffusione internazionale. Ciò rende l'influenza aviaria una minaccia globale alla salute pubblica, poiché non conosce precisi confini geografici.

Infine, i virus influenzali hanno la capacità di mutare rapidamente, il che rende difficile prevedere e gestire le nuove varianti. Questo può complicare gli sforzi per sviluppare vaccini efficaci. Le fonti come il CDC e l'OMS monitorano costantemente la situazione dell'influenza aviaria e forniscono linee guida e raccomandazioni per il suo controllo e la prevenzione della diffusione agli esseri umani. È essenziale una sorveglianza rigorosa, la ricerca continua e la cooperazione internazionale per affrontare questa minaccia alla salute globale.

In conclusione, l'influenza aviaria colpisce principalmente gli uccelli ma rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica e la biodiversità. Per affrontare questa minaccia, è necessaria una sorveglianza rigorosa, la ricerca continua e la cooperazione internazionale tra le autorità sanitarie e gli esperti di tutto il mondo. La prevenzione e il controllo dell'influenza aviaria sono fondamentali per proteggere la nostra salute.

 

 

Fonti

  1. CDC - Center for disease control and prevention
  2. World Health Organization
  3. ANSA
  4. Washington state department of health
  5. Quotidiano sanità
  6. Greenreport
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