Rabbia in Thailandia
Data pubblicazione: 29/03/2019 - Ultimo aggiornamento: 28/05/2022
Categoria: Alert dal mondo - Autore: Staff Ambimed
Nella provincia di Surin, nel nord-est della Thailandia, il virus della rabbia ha provocato la morte di un giovane uomo di 32 anni. Si tratta del primo decesso del 2019.
Il Direttore Generale del Disease Control Department ha notificato che l’uomo è stato morso da un cane randagio nel Novembre 2018, ma non ha mai ricorso alla vaccinazione.
Fonte: https://thethaiger.com/news/national/surin-man-first-to-die-of-rabies-in-2019
CONSIGLI PER I VIAGGIATORI
La rabbia è endemica in tutto il mondo.
Ogni anno la malattia causa circa 55.000 decessi, la maggior parte dei quali si verifica in Asia e in Africa.
Il 99% dei casi di rabbia umana è provocata dal morso del cane. La volpe rappresenta un’altra minaccia per l’uomo, soprattutto in Europa. Negli ultimi anni sta sempre più emergendo la rabbia silvestre trasmessa dai pipistrelli, nelle Americhe e in Europa.
https://www.epicentro.iss.it/rabbia/epidemiologia
La vaccino per la rabbia preventivo è raccomandato a tutti i viaggiatori che si recheranno in zone a rischio rabbia, specialmente a chi soggiornerà in aree rurali o visiterà parchi naturali, zoo, riserve e safari.
L’indicazione è rafforzata a chi sarà esposto professionalmente come veterinari, biologi, guardie forestali, allevatori e commercianti di bestiame.
LA RABBIA
La rabbia è una malattia zoonotica, trasmessa cioè dall'animale infetto all'uomo, causata da un virus del genere Lyssavirus.
La trasmissione avviene per contatto con la saliva dell’animale infetto, attraverso quindi morsi, graffi o ferite.
Il periodo di incubazione varia da 7 giorni fino a 1 anno (in media da 1 a 2 mesi). L’ampia oscillazione temporale è dovuta alla carica infettante, dall'estensione tissutale e dallo stato di salute della vittima.
Il decorso clinico prevede una prima fase aspecifica caratterizzata da sintomi che interessano l’apparato respiratorio, gastrointestinale e nervoso, quali astenia, febbre, cefalea, nausea e parestesie.
Seguono stati di agitazione, confusione e iperattività.
La malattia evolve in un’encefalite, con progressiva paralisi, coma, fino al decesso.
ESISTE UN VACCINO PER LA RABBIA DISPONIBILE?
Sì.
Il vaccino per la rabbia è un vaccino a virus inattivato.
Il protocollo vaccinale è previsto sia in via preventiva, che in caso di post-esposizione.
- Vaccinazione preventiva:
L'immunità è acquisita dopo un protocollo vaccinale di 3 dosi somministrate il giorno 0, 7 e 21.
La copertura può essere mantenuta con un’iniezione di richiamo dopo 1 anno, e successivamente ogni 3-5 anni.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6158081?dopt=Abstract - Vaccinazione post-esposizione:
Si raccomanda di iniziare il trattamento il prima possibile (entro le 24 ore).
Il trattamento consiste nella somministrazione intramuscolare del vaccino per la rabbia in 5 dosi, nei giorni 0,3,7,14,28.
https://www.epicentro.iss.it/rabbia/pdf/protocollo-operativo_profilassi.pdf
Gli effetti collaterali a maggiore incidenza dopo la somministrazione del vaccino per la rabbia possono comprendere:
reazioni locali nel punto di iniezione come dolore, eritema, infiammazione; cefalea, nausea, disordini gastrointestinali, o vertigini.