ISO 31030 e Travel Risk Management: le linee guida per le aziende

Data pubblicazione: 09/08/2023
Categoria: News - Autore: Sante De Santis

ISO 31030 e Travel Risk Management: le linee guida per le aziende

La globalizzazione offre tanti vantaggi ma, allo stesso tempo, accresce anche le minacce, che diffondendosi rapidamente da una parte all’altra del globo, risultano difficilmente controllabili. Si pensi, ad esempio, al propagarsi di virus e malattie, oppure al cambiamento climatico e all’inquinamento atmosferico, o ancora alle crisi finanziare e alle ripercussioni derivanti dalle tensioni geopolitiche. Ne consegue che l’uomo, non potendo rimanere inerte di fronte a tali pericoli, ha il compito di elaborare strategie dettagliate e complesse che riescano a mitigarli o, nel migliore dei casi, ad arginarli. Una sfida, questa, che coinvolge direttamente anche le imprese, che sono sempre più chiamate a garantire la salute e l’incolumità dei propri dipendenti, in special modo se impegnati in missioni di lavoro in paesi stranieri caratterizzati da precari quadri di sicurezza.

A tal riguardo, una importante novità è costituita dalla normativa ISO 31030 per la gestione dei rischi di viaggio, che è stata pubblicata nell’ottobre del 2021 dall'Organizzazione internazionale per la normazione, organismo non governativo con sede a Ginevra nato nel 1947 con lo scopo di elaborare norme tecniche. Il nuovo standard ISO 31030 stabilisce linee guida destinate alle imprese, grandi o piccole che siano, nonché a tutte le organizzazioni (sono però escluse quelle turistiche e ricreative), comprese Ong e Università, che negli anni recenti hanno visto alcuni dei loro dipendenti inviati all’estero rimanere vittime di spiacevoli episodi di cronaca (si pensi, ad esempio, al rapimento in Kenya della giovane cooperante Silvia Romano e all’uccisione di Giulio Regeni, giovane ricercatore dell’Università di Cambridge, in Egitto).

Oltre ad essere rivolta ad una ampissima platea di destinatari, la ISO 31030 sollecita il datore di lavoro a prendere in considerazione tutte le tipologie di rischi a cui possono andare incontro i dipendenti impegnati all’estero, come per esempio: terremoti, eventi atmosferici e calamità naturali, instabilità socio-politica, terrorismo e criminalità ed emergenze epidemiologiche, la cui importanza è emersa con forza durante la pandemia di Covid-19 che, al di là delle tremende conseguenze sanitarie, ha provocato gravi perdite economiche a molte aziende a causa delle restrizioni poste in essere dai governi al fine di frenare la diffusione del virus. La tutela della salute dei dipendenti, che secondo la ISO 31030 va intesa non solo in senso fisico ma anche mentale, presuppone che le aziende si impegnino a fornire ai lavoratori tutte le informazioni circa le malattie presenti nel Paese di destinazione, le vaccinazioni da effettuare prima della partenza e le strutture alle quali rivolgersi in caso di bisogno, nonché a monitorare in modo costante l’evoluzione sanitaria nei diversi Paesi e, se necessario, a predisporre in modo tempestivo alert da inviare direttamente ai viaggiatori.

In linea generale, per conformarsi agli obiettivi della ISO 31030, il Travel Risk Assessment elaborato dalle aziende deve occuparsi di tutte le fasi del viaggio: prima della partenza è necessario procedere all’identificazione quali-quantitativa di tutti i rischi, insieme alla formazione del personale, al coinvolgimento del management e alla chiara attribuzione di compiti e responsabilità; durante il viaggio bisogna effettuare un monitoraggio continuo della situazione ed estendere le tutele a tutti i lavoratori e i collaboratori, compresi eventuali familiari, in ogni fase della trasferta, e quindi anche, per esempio, lungo il tragitto che conduce dall’aeroporto all’abitazione, che in determinate aree del pianeta può risultare estremamente pericoloso. Dopo il viaggio, infine, è necessario effettuare una valutazione generale della procedura adottata per stabilire se e come migliorarla.

Le linee guida della ISO 31030 non hanno carattere vincolante, ma se rispettate, oltre ad accrescere il benessere e la sicurezza dei dipendenti garantiscono all’organizzazione un indubbio vantaggio economico, poiché riducono il rischio di interruzioni all’attività o di lamentele da parte dei lavoratori, nonché legale, in quanto risulta difficile che l’azienda possa essere citata in giudizio per la violazione dell’articolo 2087 del codice civile, il quale recita che “l'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”, e dei decreti legislativi 81/2008 e 106/09, che impongono al datore di lavoro specifici obblighi in materia di tutela della salute e della sicurezza.

Lo standard ISO 31030, dunque, rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per le aziende che possono ridurre i rischi derivanti da un contesto globale sempre più incerto solo attraverso l’attenta adesione alle linee guida previste dalla nuova normativa.

Fonti:

Risk Management 360

S News 

International SOS Foundation; Studio legale Gianni & Origoni

PECB Insights

Global Secure Accreditation

Trovi questo articolo interessante? Condividilo sui social