Da cosa ci protegge il vaccino contro il papilloma virus?

Data pubblicazione: 09/10/2023
Categoria: News - Autore: Margherita Pernich

Da cosa ci protegge il vaccino contro il papilloma virus?

L’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) raccomanda in tutto il mondo programmi di vaccinazione contro il papilloma virus che abbiano come target le bambine di età compresa tra i 9 e i 14 anni di età.

In Italia la campagna nazionale di vaccinazione anti-HPV è attualmente indirizzata sia agli uomini che alle donne, durante il dodicesimo anno di età, dopo il compimento degli 11 anni, prima dell’inizio dell’attività sessuale.

La vaccinazione a quest’età consente infatti di prevenire, nella quasi totalità dei casi, l’insorgenza di un’infezione persistente da parte dei ceppi di HPV coperti dal vaccino. È possibile effettuare la vaccinazione anche in età più avanzate poiché non vi è attualmente un limite massimo di età per effettuare il vaccino, ma la sua efficacia dipenderà dalla storia personale di ciascuno, quindi è necessario consultare prima il proprio medico curante.

In funzione dell’età in cui viene effettuato il ciclo vaccinale, sono previste due somministrazioni a 0 e 6 mesi per soggetti fino a 14 anni, o tre dosi a 0, 1-2 e 6 mesi per i più grandi. Ad oggi, è stata osservata una copertura duratura nel tempo.

La vaccinazione gratuita contro l’HPV avviene su chiamata attiva da parte dell’ASL vaccinale di appartenenza. L’offerta gratuita della vaccinazione anti-HPV è stata estesa ai maschi undicenni a partire dalla coorte 2006, come previsto nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017-2019.

Al 31 dicembre 2021, in Italia, la copertura vaccinale completa nella coorte delle quindicenni (coorte 2005 nel 2021, che hanno compiuto 16 anni nell’anno di rilevazione), utilizzata dall’OMS come riferimento nelle sue statistiche, è stata del 70,55%, in aumento rispetto allo stesso dato relativo all’anno precedente, 63,84%. Nonostante il miglioramento si è rimasti al di sotto della soglia ottimale prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale che risulta essere del 95% nel 12° anno di vita. Anche per i ragazzi continua il progressivo miglioramento della copertura vaccinale ma l’obiettivo di copertura del 95% non è stato raggiunto.

In Italia attualmente sono disponibili tre tipi di vaccini: il bivalente, che protegge dai tipi 16 e 18, il quadrivalente che amplia la protezione anche contro i tipi 6 e 11 e il vaccino 9-valente che protegge dai tipi 6,11,16,18,31,33,45,52 e 58, le varianti più frequentemente riscontrate nelle lesioni benigne o maligne umane.

Ma quindi, da che cosa ci protegge questo vaccino?

Il papilloma virus (HPV) è un agente patogeno a trasmissione sessuale che causa malattie genitali, anali e orofaringee sia nelle donne che negli uomini.

 

 

Secondo i dati riportati dall’International HPV Reference Center, sono piu di 225 i sierotipi di HPV ad oggi identificati; alcuni, ad esempio l’HPV 6 e 11, sono considerati a basso rischio e sono responsabili di lesioni benigne come i condilomi. Altri, ad esempio il 16 e il 18, sono considerate tipologie ad alto rischio e sono in grado di produrre lesioni pre-invasive (displasie) ed invasive. Le infezioni croniche a carico delle tipologie di HPV ad alto rischio sono la causa di oltre il 90% dei carcinomi della cervice uterina; di questi circa il 70% è causato dai genotipi 16 e 18, mentre la restante parte è causata dai tipi 31, 33, 45,52 e 58.

Inoltre, le varianti 16 e 18 possono anche essere causa di carcinomi anali (circa il 90% di questi sono dovuti ad infezioni croniche da parte dei due genotipi virali), e di una rilevante percentuale di carcinomi orofaringei, della vulva, della vagina e del pene.

L’HPV è l’infezione sessualmente trasmessa più diffusa in assoluto, ma di queste infezioni soltanto una piccola parte, circa il 10%, evolve verso forme tumorali e le probabilità aumentano in presenza di cofattori come il fumo di sigaretta.
La maggior parte delle infezioni, invece, è transitoria e guarisce spesso spontaneamente.
In genere il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgenza delle lesioni precancerose e, successivamente, di tumore è molto lungo, può richiedere anni o anche decenni.

Nel mondo, secondo gli studi svolti dall’OMS, il tumore al collo dell’utero è il quarto tumore più diffuso nelle donne.

Il tumore della cervice uterina molto spesso, nelle prime fasi, risulta silente e non provoca sintomatologia. I segnali che possono farci allarmare sono il sanguinamento vaginale e il dolore alla parte inferiore dell’addome. Nelle fasi più avanzate possono comparire anche costipazione, sangue nell’urina, dolore alle ossa e alla schiena, gonfiore di una delle gambe, perdita di appetito e di peso e stanchezza, tutti sintomi legati alla diffusione del tumore agli organi adiacenti.

Le tempistiche di sviluppo lente permettono di attuare test di screening sulla popolazione, quali il test per la ricerca dell’HPV-DNA o il pap-test con buoni risultati in termini di prevenzione. Inoltre, l’eziologia infettiva del carcinoma della cervice consente di vaccinarsi e, quindi, di effettuare un’efficace prevenzione, non possibile per la maggior parte degli altri tumori.

 

Leggi di più sul vaccino contro il Papilloma virus

 

Fonti:

https://www.salute.gov.it/portale/malattieInfettive/dettaglioSchedeMalattieInfettive.jsp?lingua=italiano&id=14&area=Malattie%20infettive&menu=indiceAZ&tab=1

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_tavole_27_1_6_file.pdf

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3292_allegato.pdf

https://www.salute.gov.it/portale/vaccinazioni/dettaglioCampagneVaccinazioni.jsp?lingua=italiano&menu=campagne&p=dacampagne&id=167

https://www.salute.gov.it/portale/tumori/dettaglioContenutiTumori.jsp?lingua=italiano&id=5539&area=tumori&menu=vuoto&tab=2

https://www.who.int/news/item/20-12-2022-WHO-updates-recommendations-on-HPV-vaccination-schedule

https://www.who.int/teams/immunization-vaccines-and-biologicals/diseases/human-papillomavirus-vaccines-(HPV)/hpv-clearing-house

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