Vaccino a mRNA-Covid 19 nelle donne in gravidanza
Data pubblicazione: 08/02/2021 - Ultimo aggiornamento: 28/05/2022
Categoria: News - Autore: Artemisia Team
Attualmente, sulla sicurezza dei vaccini RNA Messaggero (mRNA) COVID-19, non abbiamo a disposizione molti dati. In particolare, per la gestante e il feto, certezze sui rischi connessi alla somministrazione di tale tipologia di farmaco non ve ne sono, non potendo ancora disporre di studi specifici a riguardo, evidentemente perché la campagna vaccinale è iniziata solo di recente e non è ancora possibile effettuare valutazioni su un campione significativo. In ogni caso, sulla base delle conoscenze del momento, gli esperti ritengono che sia improbabile che tale tipologia di profilassi possa rappresentare un rischio preoccupante per la donna gravida o per il nascituro, poiché i vaccini mRNA non sono vivi attenuati. L'mRNA viene infatti degradato rapidamente dai normali processi cellulari e non entra nel nucleo della cellula.
Sono stati effettuati, invece, studi sui ratti inoculati con il vaccino Moderna Covid-19 (mRNA), dai quali non sono emerse problematiche in termini di riproduzione femminile, sviluppo fetale/embrionale e sviluppo postnatale.
Le donne in gravidanza che rientrano in categorie a rischio - come nel caso del personale sanitario – possono scegliere di essere vaccinate seguendo un percorso di valutazione multidimensionale che prevede:
- l’indice di trasmissione;
- il rischio del paziente di contrarre COVID-19;
- i rischi di COVID-19 per il paziente e potenziali rischi per il feto;
- l'efficacia del vaccino, gli effetti collaterali del vaccino e la mancanza di dati sul vaccino durante la gravidanza.
Per quanto concerne le reazioni alla vaccinazione per le gestanti, ci si aspetta che i possibili effetti collaterali siano sempre simili a quelli che possono insorgere nei casi comuni. Laddove compaia la febbre, o altri sintomi influenzali post-vaccinazione, può essere consigliato l’uso del paracetamolo.
Inoltre, si ritiene che una donna vaccinata con vaccino mRNA-Covid19 non necessiti di posticipare il programma di una gravidanza.
Allattamento
Riguardo all’allattamento al seno da mamme vaccinate mRNA, finora non sono emersi effetti collaterali per i neonati.
Le mamme che necessitino di essere vaccinate, poiché fanno parte di categorie a rischio, e desiderino comunque proseguire con l’allattamento al seno, possono, quindi, sottoporsi alla profilassi segnalando la loro intenzione alla struttura sanitaria competente.
Lo studio dei ricercatori di Filadelfia
Per offrire ulteriori utili informazioni alle mamme in dolce attesa, pubblichiamo, a seguire, una recente ricerca effettuata dal Children's Hospital di Philadelphia, pubblicata su JAMA Paediatrics, da cui è emersa un’importante scoperta.
Si tratta di una notizia che, se confermata, farebbe tirare un sospiro di sollievo ai futuri genitori che sono preoccupati per i loro piccoli. Lo studio in questione, infatti, è solo il primo passo verso una conoscenza sempre maggiore riguardo alle conseguenze del SARS-CoV-2 per le donne in gravidanza.
Stando a quanto si è rilevato, le donne colpite da Covid19 potrebbero essere in grado di trasmettere anticorpi protettivi ai nascituri. In sostanza, sembra che le Immunoglobuline IgG anti SARS-CoV-2 possano essere trasmesse nella placenta se la mamma dovesse contrarre il virus durante la gravidanza: lo studio ha cercato anticorpi nei campioni di sangue della madre e nel sangue del cordone ombelicale - dalla placenta e dal cordone ombelicale attaccato - immediatamente dopo il travaglio. Il sangue del cordone ombelicale è un riflesso accurato del sangue del neonato al momento della nascita.
Tuttavia, come hanno specificato i ricercatori che hanno condotto lo studio, non si può ancora affermare con certezza che il piccolo, nato da madre infetta, sia sicuramente immune o temporaneamente protetto dall’aggressione del virus.
Sempre secondo tale studio, le gestanti che abbiano affrontato una grave infezione da SARS-CoV-2, purtroppo, sembra possano rischiare importanti conseguenze al momento della nascita.
Tra le serie conseguenze, sembra possa verificarsi quanto segue:
- cesareo d’urgenza;
- sanguinamento dopo la nascita;
- pressione sanguigna elevata;
- parto prematuro;
Lo studio è stato condotto su 1.471 donne, tra il 9 aprile e l’8 agosto 2020. 86 donne, fra queste, sono risultate positive al virus, e nel 72% dei casi sono stati trovati gli anticorpi nel sangue del cordone ombelicale dei bimbi. Mentre sono risultati 11 i neonati senza presenza di anticorpi.
"In questo studio, gli anticorpi materni contro il SARS-CoV-2 sono stati trasferiti attraverso la placenta dopo infezione asintomatica e sintomatica durante la gravidanza", scrivono i ricercatori nel loro studio. Inoltre, si è rilevato che le mamme con un alto numero di anticorpi in fase di gravidanza hanno passato al piccolo anticorpi, pure, in quantità elevata, mentre le mamme con un minore numero di cellule immunitarie, hanno trasmesso un numero minore di anticorpi al bambino.
La Dott.ssa Karen Puopolo, a capo dello studio, ha dichiarato che, da quanto è emerso, gli anticorpi materni contro il SARS-CoV-2 possono attraversare efficacemente la placenta per fornire protezione dall’infezione ai neonati. Tuttavia, la Dottoressa ha precisato anche che è ancora presto per affermare con certezza che il neonato che abbia ricevuto anticorpi in gestazione sia assolutamente al sicuro dal virus.
Così come non si può escludere, in base ad affermazioni di ricercatori di Harvard, che in gravidanza, mamme infette non possano trasmettere il virus ai loro figli.
Bibliografia:
- Interim Clinical Considerations for Use of mRNA COVID-19 Vaccines Currently Authorized in the United States. National Center for Immunization and Respiratory Diseases. CDC.
- Jamanetwork.