Trombosi rare e vaccinazioni Covid-19: lo studio che forse ha scoperto la causa
Data pubblicazione: 28/05/2021 - Ultimo aggiornamento: 28/05/2022
Categoria: News - Autore: Staff Ambimed
Un team di ricerca guidato da Rolf Marschalek dell'università Goethe di Francoforte, ha recentemente affermato di poter aver trovato la causa dei rari, ma gravi, eventi di coagulazione del sangue avvenuti in alcune delle persone che hanno ricevuto vaccini COVID-19 prodotti da AstraZeneca e Johnson & Johnson.
I ricercatori, in uno studio non ancora revisionato dagli esperti ma disponibile in una versione pre-print, hanno affermato che i vaccini COVID-19 che impiegano vettori di adenovirus, come AstraZeneca e J&J, inviano le istruzioni per produrre le proteine del coronavirus al nucleo cellulare. Qui, si assiste al rischio dello sviluppo di versioni mutanti della proteina Spike, che non sarà più in grado di legarsi alla membrana cellulare, funzione necessaria per innescare il processo per l'immunizzazione. Lo studio indica che le proteine mutanti possono così innescare coaguli di sangue in circa 1 persona su 100.000.
Al contrario, hanno spiegato che i vaccini che utilizzano una tecnologia diversa nota come RNA messaggero (mRNA), come quelli sviluppati da BioNTech - Pfizer e Moderna, forniscono il materiale genetico della proteina spike del coronavirus solo al fluido che si trova all'interno delle cellule e non al nucleo delle cellule.
Scienziati e regolatori dei farmaci statunitensi ed europei hanno cercato una spiegazione per ciò che sta causando i coaguli rari ma potenzialmente mortali accompagnati da un basso numero di piastrine nel sangue, che hanno portato alcuni paesi a limitare l'uso dei vaccini AstraZeneca e J&J.
Johnson & Johnson, in una dichiarazione inviata tramite e-mail, ha dichiarato: "Stiamo sostenendo la continua ricerca e analisi di questo raro evento mentre lavoriamo con esperti medici e autorità sanitarie globali. Non vediamo l'ora di rivedere e condividere i dati non appena saranno disponibili".
Il documento suggerisce che i produttori di vaccini che utilizzano vettori di adenovirus potrebbero modificare la sequenza della proteina spike "per evitare reazioni di giunzione indesiderate e aumentare la sicurezza di questi prodotti farmaceutici".