Il diabete in Italia
Il diabete mellito è un’importante problematica di sanità pubblica a livello mondiale che, secondo l’OMS, nel 2019 ha rappresentato la nona causa di morte nel mondo. In Italia, i dati ISTAT 2020 rilevano una prevalenza del diabete pari al 5,9%, che corrisponde a oltre 3,5 milioni di persone, con un trend in lento aumento negli ultimi anni. La prevalenza aumenta al crescere dell’età fino a raggiungere il 21% tra le persone ultrasettantacinquenni. Inoltre, dai dati del sistema di sorveglianza PASSI relativi al quadriennio 2017-2020, emerge che il 4,7 % della popolazione adulta di età compresa fra i 18 e i 69 anni riferisce una diagnosi di diabete, percentuale che sale al 20% negli ultrasessantenni. Il burden del diabete mellito è principalmente correlato alle complicanze croniche della patologia, responsabili di elevati costi sul piano sociale, sanitario ed economico. In un contesto di elevato impatto epidemiologico e clinico-sanitario associato alla patologia diabetica, si inserisce l’evidenza di un’aumentata suscettibilità dei pazienti diabetici nei confronti delle infezioni. È, infatti, generalmente accettato che il diabete mellito si associ ad un aumentato rischio di alcune infezioni o ad una maggiore severità e/o frequenza di complicanze correlate alle malattie infettive.
Il diabetico, un paziente a rischio infettivo
Un’analisi retrospettiva condotta sul database inglese Clinical Practice Research Datalink ha evidenziato un aumento sostanziale del rischio infettivo complessivo in caso di diabete: 1 paziente su 2 va incontro ad almeno un processo infettivo nel periodo di osservazione di 5 anni. Tale aumento del rischio include sia le infezioni sentinella (non autolimitanti, rare, destinate ad essere diagnosticate indipendentemente dalla diagnosi di diabete e dall’iter diagnostico), sia quelle più comuni, come infezioni delle vie respiratorie e genitourinarie. Le infezioni comuni rappresentano il motivo per cui i soggetti diabetici si rivolgono più frequentemente al medico curante rispetto a pazienti affetti da altre patologie croniche, come ad esempio l’ipertensione. Utilizzando i dati 2000-2015 provenienti da National Inpatient Sample and the National Health Interview Surveys, si è stimato che, in caso di infezione, i soggetti con diabete hanno un rischio 4 volte superiore rispetto alla popolazione generale di essere ospedalizzati, a differenza di quanto riportato per i ricoveri legati ad eventi cardiovascolari; inoltre, non si è osservato alcun trend di riduzione nel periodo di osservazione. Una revisione sistematica della letteratura scientifica condotta su 97 studi prospettici di coorte ha evidenziato anche un aumento della mortalità correlata a processi infettivi nei diabetici, aumento pari a circa 2 volte rispetto alla popolazione generale.
Molteplici meccanismi possono essere implicati nell’aumentata suscettibilità del paziente diabetico alle infezioni, secondari all’iperglicemia cronica. Tra di essi figura un deficit della funzione neutrofila (riduzione della chemiotassi e dell’attività fagocitica), un’aumentata apoptosi dei neutrofili, un ridotto rilascio di citochine infiammatorie, disordini della risposta umorale e di quella mediata da linfociti T, una depressione del sistema antiossidante. L’esistenza di difetti a carico della funzione polmonare, secondari ad alterazioni strutturali e funzionali del polmone, associate al diabete, rappresenta un ulteriore meccanismo ritenuto responsabile dell’aumentata suscettibilità dei soggetti diabetici nei confronti delle infezioni.
La pandemia COVID-19 ha portato all’attenzione delle autorità di Sanità Pubblica la condizione di vulnerabilità della popolazione diabetica nei confronti delle patologie infettive, condizione di rischio già nota da tempo in letteratura.
Le vaccinazioni raccomandate per i diabetici
Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017-19, ultimo vigente, includeva già i pazienti diabetici come categoria a rischio per la quale individuare e sviluppare politiche di offerta vaccinale; tuttavia, rimandava alle singole regioni l’adozione di specifiche iniziative volte ad aumentare le coperture vaccinali tra i soggetti diabetici per prevenire l’aumentata suscettibilità, la gravità e la letalità di un’ampia gamma di malattie infettive.
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), l’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e la Società italiana di Diabetologia, hanno recentemente proposto le seguenti raccomandazioni per la profilassi vaccinale nei soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1 e 2:
- È opportuno che il soggetto diabetico riceva la vaccinazione antinfluenzale ogni anno, nel periodo compreso tra ottobre e dicembre;
- Il paziente diabetico dovrebbe ricevere la vaccinazione anti-pneumococcica utilizzando due possibili approcci:
- Una dose di vaccinazione anti-pneumococcica 20- valente;
- La schedula sequenziale (vaccinazione anti-pneumococcica 15-valente e dopo 12 mesi vaccinazione anti-pneumococcica 23-valente polisaccaridica).
- È opportuno che il soggetto diabetico riceva una dose di vaccino anti-Difterite-Tetano-Pertosse acellulare a ridotto contenuto antigenico (dTpa) ogni 10 anni e ad ogni gravidanza, come previsto per la popolazione generale;
- È opportuno che il soggetto diabetico riceva la vaccinazione anti-meningococcica B e la vaccinazione anti-meningococcica quadrivalente ACYW con prodotto coniugato. Sono raccomandati booster ogni 2-5 anni;
- Per il soggetto diabetico, è consigliata la vaccinazione anti Herpes Zoster con vaccino ricombinante adiuvato a partire dai 18 anni di età;
- È opportuno somministrare la vaccinazione anti-Epatite B a tutti i soggetti diabetici non precedentemente immunizzati, valutare periodicamente la persistenza di anticorpi anti-HBs e procedere ad opportuni richiami vaccinali in caso di declino anticorpale;
- È importante che il soggetto diabetico conosca il suo stato immunitario per Morbillo, Parotite, Rosolia e Varicella e che i soggetti suscettibili ricevano le adeguate vaccinazioni con schedula a 2 dosi;
- Il soggetto diabetico deve ricevere il ciclo completo di vaccinazione anti-SARSCoV-2; i soggetti di età superiore a 12 anni devono ricevere i booster previsti (primo e secondo) per la popolazione in condizione di estrema vulnerabilità.
Ai soggetti affetti da diabete mellito che intraprendono dei viaggi, si consiglia una valutazione specifica sulle vaccinazioni da effettuare prima della partenza.
Fonti:
IDF International Diabetes Federation
ISS. Epicentro. Diabete. Aspetti epidemiologici
Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017-19 -17 gennaio 2017