Rischi psicosociali sul lavoro e malattie cardiovascolari

Data pubblicazione: 27/07/2023
Categoria: News - Autore: Maria Vittoria Manai

Rischi psicosociali sul lavoro e malattie cardiovascolari

Si è visto come la popolazione lavorativamente attiva sia in media più sana di quella che non lavora e, quindi, il lavoro in genere fa bene alla salute. Tuttavia, esistono anche fattori psicosociali avversi sul posto di lavoro che influenzano negativamente il sistema cardiovascolare tramite meccanismi di stress.

I rischi psicosociali sono ad oggi una delle sfide principali con cui ci si deve rapportare nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro, poiché generano ripercussioni non solo sulla salute delle singole persone, ma anche su quella delle imprese e delle economie nazionali. I rischi psicosociali sono dovuti ad inadeguate modalità di progettazione, organizzazione e gestione del lavoro e ad un contesto lavorativo socialmente mediocre, e possono generare conseguenze psicologiche, fisiche e sociali negative, come stress, esaurimento o depressione connessi al lavoro. Infatti, negli ultimi anni si è riscontrato come diversi fattori psicosociali, tra cui elevate richieste di lavoro, scarso controllo del lavoro, mancanza di autonomia e di influenza, mancanza di chiarezza del ruolo, scarsa comunicazione sul posto di lavoro, l’assenza di sostegno da parte dei dirigenti, lunghi orari lavorativi, situazioni di bullismo e violenza,  lavoro a contatto con il pubblico, ingiustizia organizzativa e insicurezza del lavoro, in particolare se prolungati, comportino un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Nel 2016 è stato evidenziato come vi siano stati 745 mila decessi, il 29% in più rispetto al 2000. Le patologie cardiovascolari sono costose sia in termini di costi sanitari che di perdita di produttività per morte prematura e ictus. Secondo le stime del 2003, queste patologie costano 169 miliardi di euro all'anno nell'UE e l'assistenza sanitaria rappresenta il 62% dei costi (Leal et al., 2006). Lo stress può influire in modo diretto o indiretto sull’organismo: in modo diretto causa cambiamenti nella frequenza cardiaca, nella circolazione sanguigna e nei livelli ormonali e può innescare un evento cardiovascolare nelle persone con accumuli di placca preesistenti. Il percorso in modo indiretto è dettato da uno stile di vita più scorretto (uso eccessivo di alcolici, fumo, alimentazione troppo ricca di grassi e zuccheri o esercizio fisico insufficiente) tra le persone stressate.

È da sottolineare sicuramente che l'eccesso di rischio di patologie cardiovascolari associate allo stress legato al lavoro è minore rispetto a ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, fumo e obesità. Tuttavia, i fattori di stress psicosociale possono anche avere un ruolo importante come causa scatenante in individui con malattie cardiovascolari preesistenti. Lo stress legato al lavoro, inoltre, come già sottolineato prima, può anche portare a cattive abitudini di vita, come un'alimentazione non sana e all'abuso di alcol e sostanze. Si è visto che le categorie lavorative come addetti ai trasporti, alla movimentazione di materiali, addetti alla ristorazione, addetti all'agricoltura e alla pesca siano maggiormente a rischio. Non sono state trovate prove di una differenza di età per quanto riguarda i rischi psicosociali: l'esposizione ai fattori di rischio, piuttosto che l'età, costituiscono il fattore principale. Tuttavia, per le mansioni altamente impegnative dal punto di vista fisico, si riscontra un aumento del rischio con l'età. Per quanto riguarda il lavoro su turni, parte dell'aumento del rischio può esser dato all'esposizione nel tempo e non solo all'età in sé. In sintesi, gli orari di lavoro prolungati sono un rischio particolare nei lavori manuali.

Vi sono diversi studi che rilevano come alcuni lavori che richiedono di reprimere le emozioni e che includono situazioni che provocano rabbia, possono comportare un rischio maggiore di malattie cardiovascolari, ma sono necessarie ulteriori ricerche per trarre conclusioni più precise. Poiché il carico globale delle patologie cardiovascolari rimane elevato e si prevede che aumenterà con l'invecchiamento della popolazione, sarà importante identificare i fattori di rischio modificabili. Una possibile strategia da adottare per la prevenzione di questa problematica sul posto di lavoro è la riduzione dello stress correlato al lavoro come un approccio multicomponente che prevede sia la gestione dello stress a livello individuale sia la promozione della salute, che comprende la prevenzione del rischio cardiovascolare (promozione di uno stile di vita sano), la garanzia di un ambiente fisico di lavoro sano (prevenzione di posture statiche prolungate) e la prevenzione dello stress sul posto di lavoro, compresa la lotta ai fattori di rischio psicosociali (carico di lavoro eccessivo, clima di gruppo inadeguato e pratiche di leadership inadeguate). Sensibilizzare i datori di lavoro sui benefici in termini di salute e di costi di un buon ambiente di lavoro psicosociale, garantire un ambiente di lavoro dignitoso e un livello di sicurezza del lavoro attraverso la legislazione, può essere utile per la salute dei dipendenti e potenzialmente anche per la salute cardiovascolare.


 

Fonti:

https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/news/news-oil-oms-eccesso-ore-lavoro-malattie-cardiovascolari-2021.html

Kivimäki, M., Kawachi, I. Work Stress as a Risk Factor for Cardiovascular Disease. Curr Cardiol Rep 17, 74 (2015).

https://link.springer.com/article/10.1007/s11886-015-0630-8#citeas

https://www.sismed-it.com/lavoro-rischio-infarto/

https://www.cdc.gov/niosh/topics/heartdisease/default.html

file:///C:/Users/CDP/Downloads/Links-exposure-work-related-psychosocial-risks-at-work-and-

cardiovascular-diseases_EN.pdf

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