Primo soccorso nei luoghi di lavoro
Data pubblicazione: 03/11/2022
Categoria: News - Autore: Maria Vittoria Manai
Il primo soccorso costituisce un’assistenza immediata che viene fornita alla vittima in caso di infortunio o malore, in attesa di personale più qualificato. Il primo soccorso, come si legge nella guida INAIL 2018, ad oggi non costituisce più soltanto un sistema di riparazione ma di integrazione nel sistema di prevenzione e di riduzione degli infortuni sul lavoro. La normativa obbliga i Datori di Lavoro a designare e a formare gli addetti e ad organizzare il piano di emergenza perché la corretta gestione delle prime fasi di un’emergenza sanitaria può fare la differenza per la sopravvivenza dell’infortunato.
La gestione del Primo Soccorso nei luoghi di lavoro è regolamentata dalla normativa contenuta nel D.M. 15 luglio 2003 n.388, dal D.Lgs. 81/2008 (nelle appendici normative estratte dai Decreti attuativi n.90 del 15/03/2010) e dagli interpelli ministeriali, tra i quali si menziona soprattutto il numero 02/2012 che ha aggiornato le disposizioni riguardo la formazione degli addetti alla squadra di emergenza. L’organizzazione del primo soccorso nel decreto legge 81/08 rientra nelle misure generali di tutela e si inserisce all’interno del più ampio capitolo della gestione delle emergenze, insieme ad altre misure quali prevenzione incendi e lotta antincendio, evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, salvataggio.
La definizione che si trova nello stesso decreto 81/08 parla di primo soccorso come “insieme degli atti che personale non medico può mettere in atto in attesa di personale più qualificato” e questa definizione serve per la distinzione dal pronto soccorso (che viene effettuato da personale qualificato) sia per la formazione degli addetti, che per la responsabilità in termini di nomina ed operato. Gli obiettivi del primo soccorso sono due. Il primo è quello di provare ad assicurare la sopravvivenza dell’infortunato; il secondo è quello di evitare l’insorgenza di ulteriori danni causati da un mancato soccorso o da un soccorso condotto in maniera dannosa per l’infortunato. L’efficacia di un pronto soccorso è correlata alla formazione dei lavoratori, alla reperibilità e all’efficienza sanitaria, all’organizzazione del piano di primo soccorso e a sistemi rapidi ed efficaci di comunicazione integrati con quelli di pronto intervento. Per organizzare correttamente il primo soccorso, il Datore di Lavoro, una volta ascoltato il Medico Competente dove è nominato, prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza. Dei requisiti del personale addetto al PS e della sua formazione specifica, individuati in base all’attività e ai contenuti minimi delle attrezzature, se ne occupa il D.M. 15 luglio 2003, n. 388 che contiene le disposizioni sul pronto soccorso aziendale. Nello specifico:
- art. 1 classificazione delle aziende: le aziende sono classificate in tre gruppi “A, B, C” in base alla tipologia di attività svolta, al numero dei lavoratori impiegati e ai fattori di rischio occupazionali. Se l’azienda appartiene al gruppo A, il Datore di Lavoro ha l’obbligo di comunicarlo all'Azienda Sanitaria Locale competente sul territorio in cui si svolge l'attività lavorativa per la predisposizione degli interventi di emergenza del caso. Se l'azienda o unità produttiva svolge attività lavorative comprese in gruppi diversi, il Datore di Lavoro deve riferirsi all'attività con indice più elevato;
- art. 2 organizzazione del primo soccorso;
- art. 3 requisiti e formazione degli addetti al primo soccorso: per quanto riguarda la formazione al primo soccorso, i contenuti e gli obiettivi didattici dei corsi sono sostanzialmente identici, cambia la durata: 16 ore per le aziende di gruppo A, 12 ore per le aziende di gruppo B e C.
- art. 4 attrezzature minime per gli interventi di primo soccorso: qui si devono valutare le caratteristiche dell’azienda, il numero dei lavoratori, la natura dell’attività e i fattori di rischio ivi presenti perché le aziende delle categorie A e B devono avere una o più cassette di pronto soccorso, mentre per quelle della categoria C è sufficiente la presenza del pacchetto di medicazione. (I contenuti minimi delle cassette/pacchetti di primo soccorso vengono indicati negli allegati del D.M sopra citato).
La formazione degli addetti al primo soccorso è svolta dal personale medico e consiste in una parte teorica e in una pratica dove vengono attuate le misure di primo intervento in cui la formazione permette l’acquisizione di “capacità di intervento pratico” in caso di emergenze che si possono verificare.
La formazione, soprattutto per la parte pratica, va ripetuta con cadenza triennale. Inoltre, come per le azioni preventive, anche per il primo soccorso e per la redazione del relativo piano, alla base vi è il documento di valutazione dei rischi (DVR) che fornisce gli strumenti per identificare, valutare e gestire i possibili rischi e i danni che ne possono conseguire. L’organizzazione di un piano di primo soccorso deve tenere conto di tre aspetti: il primo riguarda il tipo di produzione dei rischi specifici presenti in azienda per definire l’adozione di altri presidi sanitari, oltre a quelli obbligatori previsti dalla normativa, o il trasferimento di competenze specifiche agli addetti al primo soccorso, e deve essere attuabile e calato nella realtà lavorativa presa in esame; il secondo aspetto è il luogo dove si svolge l’attività, in particolare la sua raggiungibilità da parte dei mezzi di soccorso; il terzo è il numero di addetti da designare e la formazione degli stessi.
Il piano di primo soccorso, inoltre, deve essere comunicato e vi è l’obbligo che ciascun lavoratore riceva un’adeguata informazione sui nominativi dei lavoratori designati e come procedere in caso di primo soccorso; queste informazioni possono essere comunicate mediante incontri informativi con i lavoratori, fornendo tramite e-mail o formato cartaceo il piano di soccorso, utilizzando dei cartelloni che riportano gli elenchi dei lavoratori addetti al primo soccorso e dei loro numeri di telefono con ubicazione e, infine, anche tramite dei cartelloni che indicano le sedi dei presidi sanitari.
È necessario ricordare che la tutela e la sicurezza dei lavoratori necessita di un adeguato primo soccorso, il quale costituisce uno strumento importante per gli ambienti di lavoro, diventando uno dei primi anelli dell’emergenza sanitaria che può contribuire alla sopravvivenza dei lavoratori.
Fonti:
D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81
D’Apote Michele Oleotti Alberto, Manuale per l’applicazione del D.lgs. 81/2008, EPC Editore, V edizione settembre 2021
Il know-how del medico competente. Strumenti tecnici, schede pratiche e percorsi di lavoro per una professione moderna, Giovanni Mancini, Robertino Rulli, Elisa Medaglia