Le misure dell’UE per favorire la ripresa del turismo
Data pubblicazione: 10/02/2022 - Ultimo aggiornamento: 28/05/2022
Categoria: News - Autore: Dott.ssa Chiara Dall'Asta
Di tutti i settori colpiti dalla pandemia, il turismo è senza dubbio uno di quelli che più ha sofferto in questi due anni. Costituendo circa il 10% del PIL dell'Unione Europea, impiega oltre 27 milioni di persone, ma di questi posti di lavoro quasi un quarto (sei milioni) rischia di sparire. L'Europa, prima destinazione turistica mondiale, ha infatti accolto il 66% in meno di turisti internazionali nella prima metà dell'anno e il 97% in meno nella seconda.
Il Parlamento Europeo ha però approvato una nuova strategia comune, da applicare all’intera Unione, per favorire la ripresa del turismo nel periodo post-pandemia, rendendolo allo stesso tempo più sicuro e sostenibile.
Una delle misure già messe in atto dalla UE è il sito Re-open EU, che raccoglie informazioni sulle misure attivate per far fronte alla pandemia di Covid-19 nei Paesi dell’Unione Europea e appartenenti allo spazio Schengen (quindi Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera). Con informazioni aggiornate regolarmente e disponibili in 24 lingue, la piattaforma aiuta a esercitare il diritto alla libera circolazione, mantenendo il viaggiatore al sicuro e in salute.
A partire dal 1° luglio 2021 i viaggiatori devono essere in possesso di un certificato digitale COVID e non possono essere soggetti ad ulteriori restrizioni (cioè non può più essere resa obbligatoria la quarantena in entrata in un Paese Membro a fronte di un certificato valido, a meno che tali restrizioni non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica).
Dal 21 di dicembre la Commissione Europea ha indicato nuove regole in merito al certificato digitale COVID, stabilendo che il certificato di vaccinazione ha validità pari a 9 mesi (a seguito di un ciclo vaccinale completo) per i viaggi all’interno dell’Unione. Tale periodo di validità tiene conto delle linee guida del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, in base alle quali la dose booster è raccomandata sei mesi dopo il completamento del primo ciclo vaccinale. Il certificato rimane valido anche per un “periodo cuscinetto” aggiuntivo di tre mesi oltre ai sei indicati per il booster per poter permettere a tutti i cittadini europei di vaccinarsi, tenendo conto della disponibilità del vaccino nel proprio Paese. Questa indicazione sarà valida dal primo febbraio 2022.
In sintesi, il certificato digitale COVID valido per l’UE può essere rilasciato in presenza di:
- Certificato vaccinale derivante da un ciclo vaccinale completo approvato in Europa effettuato da almeno 14 e non più di 270 giorni; gli Stati Membri possono anche accettare certificati vaccinali derivanti da vaccini approvati dall’OMS
- Esito negativo di tampone molecolare PCR ottenuto non più di 72 ore o di antigenico rapido ottenuto non prima di 24 ore prima del viaggio
- Certificato di guarigione da COVID19, valido per 180 giorni dal primo tampone positivo
Alle persone che non possiedono un certificato digitale COVID può essere richiesto di sottoporsi a un test prima dell’arrivo o comunque entro le 24 ore dall’arrivo. Da questo obbligo sono esenti i bambini di età inferiore ai 12 anni, chi viaggia per motivi essenziali (di funzione o necessità) o i frontalieri.