Co-somministrazione vaccino anti Covid (IV dose booster) e vaccino antinfluenzale
Data pubblicazione: 07/11/2022 - Ultimo aggiornamento: 21/12/2022
Categoria: News - Autore: Fiorella Gandini
Come ogni anno, con l’arrivo dell’autunno, inizia la campagna per il vaccino antinfluenzale. Se negli anni precedenti, grazie alle misure di contenimento della pandemia (mascherine, chiusura delle scuole, divieti di assembramento ecc) si è potuto contenere, anche, il diffondersi dei virus influenzali, quest’anno sembra che l’impatto dell’influenza potrebbe essere addirittura superiore agli anni pre-pandemia. Secondo fonti ANSA, esperti internazionali e americani stimano la stagione influenzale 2022-2023 “pesante” in relazione ai dati epidemiologici sull’andamento dell’influenza nell’emisfero australe. In Australia, infatti, la percentuale di persone colpite dall’influenza è stata più elevata del normale e con sintomi piuttosto severi. Inoltre, quest’anno, è possibile la co-circolazione di Covid e virus influenzali.
Virus influenzali e Covid
I virus influenzali provocano patologie respiratorie che infettano le vie aeree come naso, polmoni e gola. I sintomi, generalmente, sono:
- febbre alta
- mal di testa
- tosse
- dolori muscolari
- mal di gola
Il quadro clinico, solitamente, si risolve entro 7-10 giorni. Alcune fasce della popolazione quali pazienti anziani, fragili o affetti da patologie croniche e bambini possono essere più a rischio di sviluppare complicazioni come polmonite o peggioramento di malattie pregresse quali diabete, patologie cardiovascolari o respiratorie.
I sintomi sopra elencati sono comuni sia al Covid-19 che all’influenza stagionale, ma nel caso di Sars-Cov2, raramente, il paziente manifesta dolori muscolari e il sintomo più diffuso e più persistente è, invece, l’alterazione di gusto e olfatto.
L’importanza del vaccino antinfluenzale
Il vaccino antinfluenzale aiuta l’organismo a produrre anticorpi contro le infezioni virali e protegge dalle complicanze gravi dell’influenza. La vaccinazione è raccomandata a tutti ma soprattutto ai soggetti fragili, agli anziani, a chi è affetto da comorbidità e patologie croniche (diabete, problemi cardiovascolari o del sistema immunitario), a donne in gravidanza, agli operatori della sanità, alle forze di polizia ecc.
I vaccini antinfluenzali attualmente disponibili in Italia e autorizzati da EMA (Agenzia Europea del Farmaco) e AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) sono:
- quello trivalente che contiene tre tipi di virus, 2 di tipo A (H1N1 e H3N2) e 1 di tipo B;
- e il quadrivalente che contiene 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B.
I virus presenti nei vaccini vengono selezionati in relazione ai virus isolati nel corso della stagione precedente. L’efficacia del vaccino, pertanto, è dovuta alla correlazione tra i virus che contiene e quelli circolanti, che possono essere anche differenti.
Il vaccino viene somministrato, solitamente, con iniezione intramuscolare. Dalla passata stagione, tuttavia, in Italia, ma anche in Canada, Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Finlandia si è aggiunta, in particolare, per i bambini dai 5 agli 11 anni, una nuova formulazione di vaccino sotto forma di spray nasale quadrivalente a base di virus vivi attenuati, cioè contenente agenti infettivi vivi ma resi non patogeni. I ceppi virali sono in grado di replicarsi a basse temperature come quelle della mucosa nasale, ma non a quelle più alte, ad esempio dei polmoni, proteggendo l’organismo dai 4 ceppi di virus influenzali.
Vaccini anti Covid aggiornati e approvati
Il Ministero della Salute, l’AIFA e l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) nella campagna di vaccinazione contro Sars-Cov2 con vaccini a mRNA bivalenti per le varianti Omicron BA.1, e BA.4/BA.5, ha precisato e sottolineato l’importanza di poter effettuare, a qualsiasi distanza di tempo, prima o dopo, con un'unica somministrazione sia il vaccino antinfluenzale sia quello anti-Sars-CoV-2, compresi i vaccini con patogeni vivi attenuati.
Co-somministrazione vaccino anti Covid (quarta dose booster) e antinfluenzale
Come premesso, l’anno 2022-2023, vedrà la presenza concomitante del virus Sars-Cov2 e di virus influenzali, per questo motivo si raccomanda la co-somministrazione sia della quarta dose di richiamo booster di vaccino anti Covid, sia di vaccino antiinfluenzale. Si dovrebbe arrivare alla massima copertura possibile perché il vaccino è l’unica arma che possediamo in grado di contrastare le infezioni virali.
La somministrazione associata di vaccino antinfluenzale e anti Covid è considerata sicura: non sono note, infatti, evidenze scientifiche che possono attestare conseguenze cliniche per chi ha ricevuto la doppia vaccinazione. Dall’analisi di dati recenti è emerso che la risposta immunitaria e gli eventi avversi sono simili sia nella somministrazione contemporanea di entrambi i vaccini sia in quella non combinata. È stato sottolineato, infatti, che, già in età pediatrica, si effettuano più vaccini contemporaneamente (vaccini polivalenti) anche fino a 6-7 ceppi diversi.
Il Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti (importante organismo di prevenzione e controllo delle malattie) ha diffuso i risultati di una ricerca clinica da cui si deduce che i vaccini a Rna messaggero, non essendo composti da virus vivo attenuato, ma da frazioni di virus o solo da Rna messaggero, si possono somministrare contemporaneamente ad altri vaccini con virus inattivati o attenuati come quello antinfluenzale.
Uno studio condotto negli Stati Uniti evidenzia che è meglio non sovrapporre le due vaccinazioni perché gli effetti avversi, dolore nella zona di iniezione, malessere generale, mal di testa e dolori muscolari, si manifestano in forma leggermente più intensa nei soggetti sottoposti a doppio vaccino (anti Covid e antinfluenzale insieme). Poiché i sintomi non comportano alcun rischio, ma si risolvono in pochi giorni e le fasi della sperimentazione clinica non sono ancora ultimate, non è possibile affermare che l’intensità della sintomatologia sopra riportata, sia provocata dall’effetto combinato delle due vaccinazioni.
Diversamente, il vaccino contro il vaiolo delle scimmie (Monkeypox) può essere somministrato ad almeno 4 settimane di distanza da altri vaccini.
In attesa di un unico vaccino
È allo studio un vaccino combinato sperimentale, prodotto da Novavax, che potrebbe proteggere dal Covid-19 e dall’influenza. Al "World Vaccine Congress Europe 2022" sono stati resi noti i risultati positivi dello studio di Fase I sul nuovo vaccino “CIC”, vaccino combinato influenzale quadrivalente e vaccino anti Covid-19 di Novavax (NVX-CoV2373). Le formulazioni di CIC sono state in grado di attivare risposte immunitarie sia contro i diversi ceppi dell’influenza, sia contro il virus Sars-CoV-2. È un vaccino ben tollerato con rari effetti avversi severi che comunque potrebbero non essere da imputare alla profilassi.
Entro la fine dell’anno si dovrebbe procedere con la sperimentazione clinica di Fase II.
Disponibile il nuovo vaccino Omicron 4-5 di Moderna, sì anche al Vaccino Pfizer per bambini da 6 mesi a 4 anni
L’epidemia influenzale ha già colpito circa 5 milioni di italiani, una tra le più intense degli ultimi 15 anni. A rendere ancora più complicata questa situazione sanitaria è la compresenza dell'influenza australiana e del Covid. Il SARS-CoV-2 colpisce meno che negli anni precedenti, ma se incontra soggetti non vaccinati o con una vaccinazione incompleta, anziani, pazienti fragili, oppure con patologie concomitanti, può essere ancora pericoloso: i ricoveri, infatti, sono in leggera crescita.
Si pone l’accento, inoltre, sulla coinfezione con un altro ceppo virale, in aggiunta ai due precedentemente citati, il virus respiratorio sincinziale (RSV) che colpisce soprattutto i più piccoli e gli over 65. Si manifesta con febbre e tosse, rinofaringiti, ma talvolta, nei lattanti e nei neonati, può causare bronchioliti e polmoniti anche in forme severe, tali da richiedere la terapia intensiva e l’intubazione. Il maggior numero di casi si registra nel centro e nell’Italia settentrionale. La più colpita è la fascia 0-4 anni, quella che è rimasta in isolamento per la chiusura dei nidi e delle scuole a causa della pandemia o semplicemente perché il loro sistema immunitario non è mai venuto a contatto con il virus influenzale.
I pediatri consigliano di vaccinare i bambini, anche se non affetti da patologie croniche o da fragilità. La vaccinazione antinfluenzale è particolarmente raccomandata per tutti i bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni e per tutti i soggetti di ogni età con patologie croniche più a rischio di sviluppare complicazioni.
Vaccinarsi contro l’influenza è fondamentale per differenziare la diagnosi, per la gestione dei casi sospetti da Covid-19, ma anche per evitare la coinfezione. È possibile, inoltre, chiedere la somministrazione dei due vaccini: antinfluenzale e anti-SARS-Cov-2, nella medesima seduta vaccinale.
Proprio in questi giorni è arrivata la circolare del Ministero della Salute che estende l'utilizzo del vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech anche ai bambini di 6 mesi-4 anni (compresi). Questa formulazione è raccomandata per i piccoli con condizioni di fragilità ma, su richiesta dei genitori, è disponibile anche per i bambini in buone condizioni di salute, perché contribuisce a contrastare l’insorgenza di forme più severe di infezione da Sars-Cov-2.
Il comitato tecnico scientifico di AIFA rende noto che in aggiunta ai vaccini bivalenti mRna (Omicron BA.1 di Spikevax e Comirnaty di Pfizer/BioNTech) è ora disponibile anche la formulazione bivalente Omicron BA.4-5 del vaccino Spikevax di Moderna, approvata da EMA (Agenzia Europea del Farmaco).
È importante ricordare che vaccinando i più piccoli si proteggono anche i soggetti fragili di tutte le età e gli anziani, e in vista delle feste natalizie non è un aspetto da trascurare: sono necessari, infatti, circa 15 giorni per garantire un’adeguata protezione generata dal vaccino.
Fonti:
Ministero della Salute, ISS, AIFA, Rai news, Adnkronos