L'importanza dell'assistenza domiciliare e le differenti tipologie
Data pubblicazione: 27/10/2022
Categoria: News - Autore: Fiorella Gandini
La legge del 23 Dicembre del 1978 ha sancito la nascita del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) in Italia che ha il compito di promuovere e garantire le cure mediche ai cittadini. Nel corso degli anni i diversi governi hanno integrato e modificato questa legge per assicurare prestazioni migliori: tra queste ricordiamo l’assistenza domiciliare.
La definizione di assistenza domiciliare è riportata nell’art.22 del Decreto del Presidente del Consiglio del 12 gennaio 2017 che recita: “ Il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità, con patologie in atto o esiti delle stesse, percorsi assistenziali a domicilio costituiti dall’insieme organizzato di trattamenti medici, riabilitativi, infermieristici e di aiuto infermieristico necessari per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita”.
Cure a domicilio, perché sono importanti
I mutamenti in atto nella tipologia e nella distribuzione delle condizioni di salute della popolazione hanno un impatto sempre più rilevante sia sull’assistenza ospedaliera, sia su quella territoriale e domiciliare. Il cambiamento che deve compiere il nostro Paese, con la popolazione più vecchia di Europa, è di passare da una sanità delle acuzie (patologie in fase acuta) ad una sanità orientata alla gestione delle cronicità dei pazienti a domicilio. Poter usufruire di percorsi di assistenza medico-infermieristica presso la propria abitazione è di fondamentale importanza per aiutare a gestire e supportare il paziente che può affrontare in maniera più serena il disagio dell’infermità. È indispensabile ridurre i frequenti spostamenti negli ospedali per anziani e soggetti fragili, per questo motivo è essenziale adottare tutte le misure necessarie per poterli monitorare e gestire a domicilio, garantendogli lo stesso livello di cure che ricevono in ambito ospedaliero.
L’assistenza domiciliare, nelle sue diverse forme, deve offrire una risposta assistenziale efficace ed efficiente nei confronti di persone anziane, disabili, cronici, psichici e di pazienti che necessitano di trattamenti palliativi trattabili a domicilio. Questo tipo di assistenza è previsto dai LEA, Livelli Essenziali di Assistenza, per rispondere ai bisogni di salute, temporanei o protratti nel tempo, di cittadini fragili, per gestire le cronicità e migliorare la qualità di vita. I LEA sono prestazioni che il SSN fornisce ai cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket. Le prestazioni offerte dalle cure domiciliari possono essere visite specialistiche (fisiatriche, cardiologiche, nefrologiche ecc.), trattamenti fisioterapici ma anche prestazioni più complesse come l’ospedalizzazione domiciliare.
Le diverse forme di assistenza domiciliare e l’accesso alle prestazioni
In base ai bisogni dei pazienti, la richiesta di assistenza domiciliare può essere inoltrata ai Servizi Sanitari di competenza dal Medico di Medicina Generale, dal Medico Ospedaliero, dai Servizi Sociali o dai familiari. Dopo la valutazione di ogni singolo caso vengono definite le strategie di intervento e, in casi complessi, viene attivata l’Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM) costituita da un Equipe con competenze multiple, in grado di individuare le necessità dei pazienti con bisogni socio-sanitari complessi. Acquisiti i dati necessari, l’UMV prepara il Piano di Assistenza Individuale (PAI) per sviluppare un percorso di cura diverso da persona a persona.
Esistono differenti tipologie di assistenza domiciliare:
- Servizio di assistenza domiciliare (SAD);
- Assistenza domiciliare programmata (ADP);
- Assistenza domiciliare integrata (ADI);
- Ospedalizzazione domiciliare.
Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD)
È un servizio dedicato a persone disabili con problemi fisici, psichici o sensoriali il cui obiettivo è aiutare i pazienti nelle attività quotidiane come, ad esempio, igiene della persona e dell’ambiente in cui vive, disbrigo di pratiche burocratiche, accompagnamento alle visite mediche o semplicemente come supporto per la vita di relazione. Questa prestazione può essere richiesta anche in modalità temporanea per dare indicazioni di base a chi si prende cura del malato, ad esempio come lavare a letto il paziente, le manovre per fare il bagno ad un anziano, lo spostamento letto-carrozzina o semplicemente per apprendere l’uso di ausili e presidi medici. È possibile accedere tramite richiesta del paziente stesso, della famiglia, di assistenti sociali o del medico di base. Il servizio può essere gratuito o a pagamento in conformità alle normative vigenti.
Assistenza domiciliare programmata (ADP) e il ruolo del Medico di Medicina Generale
L’Assistenza domiciliare programmata è, in genere, di competenza del Medico di Medicina Generale e può essere offerta per un tempo limitato o fino a quando il paziente ha bisogno di cure. Gli Accordi Collettivi Nazionali prevedono che il Medico di Medicina Generale assicuri interventi di Assistenza Programmata con cadenze settimanali, quindicinali o mensili, per i soggetti non in grado di camminare (non deambulanti) o per gli anziani.
L’attività medica è finalizzata a:
- monitorare lo stato di salute dell’assistito;
- controllare le condizioni igieniche personali e ambientali e fornire suggerimenti al paziente e ai familiari;
- dare indicazioni al personale infermieristico, se presente, per il corretto percorso terapeutico;
- attivare, se necessario, interventi riabilitativi;
- dare consigli per eventuali trattamenti dietetici.
Il medico programma le visite, in relazione alle esigenze dei pazienti, e può essere coadiuvato da altri servizi e da altre figure professionali (ad esempio fisioterapisti, fisiatri ecc.) se necessario.
Assistenza domiciliare integrata (ADI)
L’ADI è un programma di cure più complesso rispetto all’ADP, infatti, si tratta di trattamenti multidisciplinari (assistenza medica, infermieristica, riabilitativa, cure palliative ecc.) per pazienti che hanno bisogno di continuità assistenziale e di interventi ripetuti nel tempo. È possibile accedere all’Assistenza Domiciliare Integrata con la richiesta del medico di Medicina Generale o del medico ospedaliero oppure può essere inoltrata dal paziente stesso o da un suo familiare.
L’ADI può essere attivata per:
- patologie vascolari acute;
- affezioni progressivamente invalidanti in pazienti anziani (ad esempio patologie respiratorie);
- malattie acute e temporaneamente invalidanti;
- patologie psicotiche severe;
- gravi fratture in pazienti anziani;
- riabilitazione di neurolesi o di vasculopatici;
- malati terminali;
- dimissioni protette da strutture ospedaliere.
In base alla complessità della patologia si possono distinguere:
- ADI di 1° e 2° livello, per pazienti che non hanno problematiche particolarmente invalidanti, ma hanno bisogno di un’assistenza che può essere distribuita su 5 giorni (primo livello) o su 6 giorni (secondo livello). Esempi possono essere persone che soffrono di patologie croniche non invalidanti come il diabete o la cirrosi epatica;
- ADI di 3° livello, erogata a persone con patologie complesse che richiedono un’assistenza programmata su 7 giorni come nel caso di malati terminali o patologie neurologiche degenerative.
Ospedalizzazione Domiciliare
L’Ospedalizzazione Domiciliare offre al paziente l’assistenza ospedaliera al proprio domicilio. In questo caso il paziente è seguito dal medico ospedaliero. È un servizio erogato h 24 per soggetti con patologie quali: scompenso cardiaco acuto, infezioni che richiedono terapia antibiotica endovenosa, tumori, patologie ematiche con necessità di supporto trasfusionale, neurologiche acute e croniche in stadio avanzato. Questa prestazione fornisce, se necessario, anche dispositivi come erogatori di ossigeno o ausili per la deambulazione. L’Ospedalizzazione Domiciliare dura circa 60 giorni al termine dei quali è possibile richiedere l’Assistenza Domiciliare Integrata.
Fonti:
Google book assistenza Domiciliare