L’esercizio fisico sul luogo di lavoro
Data pubblicazione: 13/10/2022
Categoria: News - Autore: Lavinia Barone
In base al decreto legislativo 8 aprile 2003, un contratto a tempo pieno ha una durata media di 40 ore a settimana (la durata massima prevista è comunque di 48 ore settimanali, comprese le ore di straordinario). Il lavoratore medio trascorre di conseguenza buona parte della sua settimana nell’ambiente lavorativo, svolgendo attività che possono essere più o meno sedentarie.
Un elemento comune a tutti professionisti, indipendentemente dal settore, è che l’attività fisica sia di fondamentale importanza per aumentare il benessere in termini di salute fisica e mentale del lavoratore, e di conseguenza comporti un netto miglioramento delle performance dell’azienda.
Un beneficio quindi che si ripercuote su più ambiti: in prima istanza il singolo attore coinvolto, in seconda istanza la collettività.
Rimane di prioritaria importanza dedicare del tempo allo svolgimento dell’attività fisica sia nel tempo libero ma anche sul posto di lavoro, specialmente nel corso di mansioni particolarmente sedentarie.
A tale fine sono state redatte diverse linee guida o manuali di promozione della salute, oltre che diverse aziende si sono mosse in prima linea per fornire supporto attivamente mediante corsi o attività dedicate e mediante corsi finalizzati a fornire informazioni utili al benessere del professionista.
Nell’ambito del piano regionale per la prevenzione del 2013, la Regione Piemonte si fa capostipite della promozione della salute del professionista mediante la stesura del manuale “Esperienze e strumenti per la promozione dell’attività fisica nei luoghi di lavoro”.
Nel contesto di tale strumento operativo vengono citate alcune buone pratiche, come:
- Il dipendente dovrebbe recarsi sul luogo di lavoro a piedi o con la bicicletta: ciò comporta un duplice beneficio, per il professionista e per l’ambiente.
- La direzione aziendale dovrebbe agevolare questo processo mettendo a disposizione mezzi di trasporto green e garantendo aree di sosta adeguate per parcheggiare biciclette, monopattini, ecc.
- L’azienda dovrebbe farsi promotrice di iniziative all’aria aperta come tornei, marce non competitive, gite in bicicletta finalizzate a promuove l’attività fisica e stimolare il team building.
- La direzione dovrebbe fornire materiale informativo e strumenti di promozione della salute (ad esempio contapassi).
- La direzione dovrebbe mostrare interesse alla progettazione di luoghi dedicati nello stesso ambiente di lavoro o laddove non sia possibile, mediante realizzazione di abbonamenti con palestre vicine al luogo di lavoro.
A tale proposito diverse società si sono organizzate per fornire corsi di yoga o di ginnastica posturale. Altre hanno inserito nel contesto del welfare aziendale un Flexible benefit ossia un importo erogato dall’azienda da spendere in beni e servizi defiscalizzati per tutelare il work life balance: una delle iniziative più diffuse è fornire al dipendente un abbonamento mensile di cui usufruire scegliendo tra una rete di diverse strutture convenzionate.
Risulta di primaria importanza quindi l’introduzione nelle aziende di interventi mirati a orientare le policies aziendali verso la promozione di stile di vita attivo, verso la riorganizzazione dell’ambiente lavorativo per facilitare l’attività pratica e la modifica dei comportamenti del singolo.
Le evidenze ed i risultati emersi nel contesto di aziende che hanno introdotto buone pratiche o si sono fatte promotrici di programmi multi-componente di promozione dell’attività fisica nel luogo di lavoro dimostrano l’efficacia di questi strumenti sia in termini di tutela dell’ambiente, che in termini di tutela della salute del professionista, e infine in termini di benefit aziendale sul piano socio-economico. È infatti emerso un netto incremento dell’indice di produttività, una significativa riduzione delle assenze per malattia con annessa una riduzione dei costi associati, una riduzione degli infortuni sul lavoro. È inoltre emerso il beneficio in termini di socializzazione, aggregazione, team building e quindi soddisfazione del professionista.
Fonti:
INAIL
Manuale promozione salute regione Piemonte
Decreto legislativo 8 aprile 2003