Influenza, conosciamola per prevenirla

Data pubblicazione: 11/11/2019 - Ultimo aggiornamento: 29/05/2022
Categoria: News - Autore: Staff Ambimed

L’influenza è una malattia virale ad alta contagiosità che infetta le vie aeree quali naso, gola e polmoni e si trasmette attraverso goccioline di muco e saliva, o per contatto con le mani contaminate.

La prevenzione dell’influenza ha come obiettivo primario la riduzione del rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte, raggiungendo mediante vaccinazione le persone considerate vulnerabili, cioè che potrebbero avere gravi complicanze, e chi per ruolo o per lavoro è considerato strategico per la diffusione della malattia tra i soggetti più fragili e predisposti ad avere gravi complicanze.

In Europa, ogni anno circa 40mila persone muoiono prematuramente a causa dell’influenza, di cui il 90% occorre in soggetti di età superiore ai 65 anni affetti da co-morbidità (ECDC)

In Italia l’influenza è un’epidemia a decorso stagionale, ad elevata incidenza nei mesi invernali, che colpisce a seconda delle annate tra il 4% ed il 12% della popolazione.
Il rapporto della sorveglianza integrata dell’influenza in Italia ha dimostrato che nella stagione influenzale 2018-2019 sono occorsi 8.104.000 casi, tra questi 812 casi gravi di cui 205 deceduti. (Epicentro) La maggior parte dei casi, il 79%, sono occorsi in persone con più di 50 anni. L’83% dei casi gravi e l’90% dei decessi si sono presentati in pazienti con almeno una patologia cronica preesistente come diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, di cui l’80% non era vaccinato (Epicentro).

L’influenza può avere un decorso asintomatico manifestandosi con i classici sintomi come febbre, tosse, mal di gola e malessere generale che solitamente si risolvono spontaneamente entro qualche giorno.
I casi complicati e severi solitamente generano da sovra-infezioni batteriche o virali che occorrono dopo che il virus influenzale ha infettato le basse vie respiratorie. Questi casi si riscontrano maggiormente nelle persone con più di 65 anni di età in presenza di fattori di rischio come il diabete, malattie cardiovascolari e respiratorie croniche e immunodepressione.

Il metodo più efficace e sicuro per prevenire la trasmissione è la vaccinazione annuale.
Il vaccino viene somministrato in un’unica dose attraverso un’iniezione intramuscolo.
Per la stagione invernale 2019-2020, il Global Influenza Surveillance Network dell’OMS e il National Influenza Centres (NIC) hanno aggiornato la composizione vaccinale:

  • antigene analogo al ceppo A/Brisbane/02/2018 (H1N1)pdm09;
  • antigene analogo al ceppo A/Kansas/14/2017 (H3N2);
  • antigene analogo al ceppo B/Colorado/06/2017 (lineaggio B/Victoria/2/87); e
  • antigene analogo al ceppo B/Phuket/3073/2013-like (lineaggio B/Yamagata/16/88)

In considerazione dell’andamento temporale epidemico degli scorsi anni e all’evidenza che la protezione vaccinale inizia due settimane dopo l’inoculazione, il periodo da fine ottobre alla fine di dicembre è considerato il periodo ottimale in cui eseguire la vaccinazione.

La protezione vaccinale antinfluenzale perdura per un periodo dai 6 agli 8 mesi . I ceppi dei virus influenzali circolanti non sono gli stessi ad ogni anno, per questo motivo è necessario ripetere ogni anno la vaccinazione con il vaccino specifico.

Oltre alla vaccinazione, altre importanti misure preventive sono:

  • evitare i contatti ravvicinati se ci si sente influenzati
  • coprire (con il fazzoletto o con la mano) il naso e la bocca in caso di tosse o sternuti,
  • eliminare i fazzoletti dopo l’uso e lavarsi frequentemente le mani

Di seguito le categorie considerate a rischio, per le quali la vaccinazione stagionale è raccomandata (Epicentro)

CATEGORIA DETTAGLIO
Soggetti di età pari o superiore a 65 anni  
Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza
  • malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-Bpco)
  • malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
  • diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con Bmi >30)
  • insufficienza renale/surrenale cronica
  • malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
  • tumori
  • malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da Hiv
  • malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
  • patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
  • patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
  • epatopatie croniche
Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale  
Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza  
Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti  
Familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato)  
Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori
  • Medici e personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali
  • Forze di polizia
  • Vigili del fuoco
  • Altre categorie socialmente utili potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie.
  • Infine, è pratica internazionalmente diffusa l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività
Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani  
Donatori di sangue  

 

 
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