Hantavirus

Le infezioni da Hantavirus comprendono un gruppo diversificato di malattie, alcuni degli oltre 28 Hantavirus conosciuti, di cui due in particolare colpiscono con severità l’uomo, la febbre emorragica con sindrome renale (HFRS) e la sindrome polmonare da Hantavirus (HPS) o sindrome cardiopolmonare da Hantavirus (HCPS).

CAUSE

Gli Hantavirus sono virus a RNA a singolo filamento negativo, appartententi alla famiglia delle Bunyaviridae, che infettano le cellule dell’endotelio e danneggiano i capillari, provocando malattia da perdita vascolare nell'organo bersaglio: il rene per gli hantavirus che causano l'HFRS e il polmone per gli Hantavirus che causano HPS.

Attualmente sono stati identificati in tutto il mondo oltre 28 Hantavirus che causano malattie nell'uomo, che vanno dall'insufficienza renale acuta all'edema polmonare e a gravi malattie emorragiche. Tuttavia, in molti paesi le infezioni da Hantavirus non vengono rilevate, per cui ne potrebbero esistere altri ancora sconosciuti. Nonostante giungano ogni anno circa 1.000 segnalazioni di casi di HPS, si stima che nello stesso periodo, in tutto il mondo, si verifichino più di 100.000 casi di HFRS.

TRASMISSIONE

Gli ospiti naturali degli Hantavirus sono diverse specie di roditori, con ogni tipo di virus che infetta tipicamente un tipo specifico di animale e determina, a seconda della distribuzione geografica del roditore, la diffusione della variante della malattia associata.

L’infezione dell’essere umano è generalmente accidentale, verificandosi a seguito dell’inalazione di aerosol delle escrezioni dei roditori (come urina, feci e saliva) o in seguito a un morso. Le situazioni in cui avviene più facilmente sono quelle in cui si corre il rischio di esposizione al vettore, come la raccolta di fieno e colture, il taglio della legna all'interno di legnaie polverose, pulizia di cantine, fienili, capannoni o cottage estivi in autunno, specialmente quando questi spazi sono poco ventilati.

La trasmissione diretta tra esseri umani è stata dimostrata solo in un tipo di Handavirus chiamato Andes.

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA

La diffusione è vasta, con casi che vanno dall’Estremo Oriente, all’Europa, alle Americhe, con varietà di virus differenti a seconda della distribuzione del serbatoio di roditori.

Si trovano prevalentemente in Europa e in Asia, dove sono più frequenti HFRS con un tasso di mortalità che varia da <1 a 15% a seconda il virus infettante. Nel continente americano, gli Hantavirus includono il virus Andes (ANDV) e il virus Sin Nombre (SNV); il virus Choclo (CHOV) si trova in America centrale, che causa una sindrome polmonare con un tasso di mortalità fino al 40%.

SINTOMI

L'infezione da Hantavirus nell'uomo può provocare due sindromi cliniche: la febbre emorragica con sindrome renale (HFRS) o la sindrome cardiopolmonare da hantavirus (HCPS). Le differenze tra le due dipendono da dove si trovano i capillari colpiti dal virus, nei reni o nei polmoni.

Il periodo d’incubazione può andare da pochi giorni ad alcuni mesi, ma tipicamente è attorno alle 2-4 settimane. I sintomi iniziali di tutte le infezioni da Hantavirus sono simili, compreso un esordio improvviso di febbre alta, malessere, dolori muscolari e altri sintomi simil-influenzali. Altri fattori comuni sono anche l'aumento della permeabilità vascolare che porta a ipotensione, trombocitopenia e leucocitosi.

Febbre emorragica con sindrome renale (HFRS)
La gravità della malattia può variare grandemente a seconda del tipo di virus responsabile. Tutte le varianti hanno un decorso che può essere diviso due fasi principali, che si distinguono con più precisione nelle forme gravi:

  • Febbrile, che inizia improvvisamente dopo l’incubazione con febbre alta, brividi, mal di testa, mal di schiena, dolori addominali, nausea e vomito. Sono frequentemente riportati sonnolenza e disturbi visivi (visione offuscata). Questa fase febbrile di solito dura da 3 a 7 giorni al termine dei quali si manifestano emorragie congiuntivali del palato.
  • Ipertensiva, può durare da alcune ore a 2 giorni. Nei casi più gravi l'ipotensione sfocia in uno shock fulminante irreversibile, in perdita vascolare e insufficienza renale acuta.

Sindrome cardiopolmonare da hantavirus (HCPS)
Rispetto all'HFRS, l'HCPS è una decisamente più grave, con tassi di mortalità che arrivano anche al 50%.

Anche in questo caso, il decorso avviene tipicamente in due fasi. La prima presenta gli stessi sintomi simil-influenzali dell’HFRS, mentre la seconda è più grave, con sintomi che includono tosse con secrezioni, mancanza di respiro, accumulo di liquido nei polmoni, bassa pressione e ridotta efficienza cardiaca

I pazienti che sopravvivono alla fase acuta della malattia entrano nello stadio poliurico, accompagnato dalla risoluzione dell'edema polmonare. Sebbene la convalescenza sia lenta e i pazienti spesso lamentino debolezza, affaticamento e ridotta tolleranza all'esercizio, il recupero è generalmente completo, senza conseguenze.

DIAGNOSI

La diagnosi di HFRS e HCPS si basa su dati clinici, epidemiologici e test di laboratorio. I sintomi che dovrebbero allertare il medico di una possibile infezione da Hantavirus sono febbre alta, cefalea, dolori addominali e alla schiena uniti a un aumento dei globuli bianchi, carenza di piastrine e tassi elevati di proteine e globuli rossi nelle urine. Tuttavia, è quasi impossibile diagnosticare le infezioni da Hantavirus esclusivamente su basi cliniche, specialmente nei casi con sintomi clinici lievi e moderati, proprio perché i primi segni della malattia non sono specifici.

La diagnosi di laboratorio delle infezioni acute da Hantavirus si basa sulla sierologia: tutti i pazienti, all’insorgere dei sintomi, presentano infatti anticorpi IgM e solitamente anche anticorpi IgG nel siero. I test sierologici più comunemente utilizzati sono gli ELISA indiretti per IgM e IgG e gli ELISA per la cattura delle IgM, che hanno una specificità maggiore rispetto agli ELISA indiretti.

Anche i test di immunofluorescenza indiretta sono usati regolarmente per la diagnostica ma hanno una specificità inferiore.

TRATTAMENTO

Al momento non è disponibile alcuna terapia specifica per l'HFRS o l'HCPS. Il trattamento è principalmente di supporto.

I pazienti con HCPS e HFRS grave dovrebbero essere trasferiti in un'unità di terapia intensiva per un attento monitoraggio e cura. Il mantenimento dell'equilibrio idrico ed elettrolitico, insieme al volume circolatorio, è molto importante e deve essere attentamente monitorato in base allo stato dei liquidi del paziente, alla quantità di diuresi e alla funzionalità renale per evitare una pericolosa eccessiva idratazione.

I pazienti con grave insufficienza renale, che è associata a grave ritenzione di liquidi ed edema polmonare, possono necessitare di un trattamento dialitico

La ribavirina ha dimostrato caratteristiche anti-hantavirali in vitro e in vivo e si è dimostrata efficace nel trattamento di topi lattanti infetti. È stata utilizzata nel trattamento dell'HFRS in Cina e studi clinici su pazienti cinesi con HFRS suggeriscono che la terapia possa ridurre significativamente il tasso di mortalità se somministrata nei primi 5 giorni dopo l'insorgenza dei sintomi. Tuttavia, in alcuni studi limitati il trattamento con ribavirina non ha avuto alcun beneficio clinico per i pazienti.

PREVENZIONE

Le misure preventive si basano principalmente sul controllo dei roditori, riducendone le possibilità di rifugio e le fonti di cibo vicino agli alloggi umani, e in generale evitando il contatto con aree potenzialmente contaminate.

Sono utili le azioni di disinfestazione e derattizzazione e la messa in atto di misure per l'allontanamento dei roditori dagli ambienti domestici. L'acqua e tutti gli alimenti, compresi quelli destinati agli animali domestici, devono essere protetti dal contatto con i roditori mediante reticelle metalliche.

Nel corso di tutte le operazioni che comportano la manipolazione di roditori infetti o la decontaminazione di abitazioni infestate da roditori, devono essere utilizzati indumenti protettivi, stivali e guanti di gomma, mascherine e occhiali.

Oltre all'utilizzo di misure precauzionali standard, l'unico modo per ridurre al minimo il rischio di malattia da Hantavirus potrebbe essere costituito dall’utilizzo di vaccini efficaci. Fino ad ora l’Europa o gli Stati Uniti non ne hanno approvati per un ampio uso.

Discorso diverso vale per la Repubblica di Corea, dove è in uso da anni il vaccino Hantavax. Derivato dal cervello di topo lattante infetto da HTNV inattivato in formalina, sembrerebbe essere efficace, anche se l'immunità protettiva richiede frequenti dosi di richiamo. La vaccinazione è sconsigliabile ai bambini al di sotto ai 2 anni e non deve essere eseguita durante una cura antibiotica o antimalarica.
 

Bibliografia

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  2. Piet Maes,Jan Clement, Irina Gavrilovskaya,Marc Van Ranst. Hantaviruses: Immunology, Treatment, and Prevention. VIRAL IMMUNOLOGY Volume 17, Number 4, 2004 © Mary Ann Liebert, Inc. Pp. 481–497;
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Le informazioni presentate hanno natura generale, sono pubblicate con scopo divulgativo per un pubblico generico e non sostituiscono il rapporto tra paziente e medico.
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