Focolaio di Ebola in Uganda

Data pubblicazione: 05/10/2022 - Ultimo aggiornamento: 11/11/2022
Categoria: Alert dal mondo - Autore: Staff Ambimed

Focolaio di Ebola in Uganda

Il 20 Settembre, le autorità sanitarie ugandesi hanno annunciato un focolaio di Ebola dopo che un caso è stato confermato nel distretto di Mubende, nella parte centrale del Paese. L'Uganda Virus Research Institute ha confermato il caso dopo aver testato un campione prelevato da un uomo di 24 anni. Questa è la prima epidemia di Ebola causata dal virus del Sudan (SUDV) in Uganda dal 2012.

Secondo i dati del governo di domenica 6 novembre, da settembre, sono stati segnalati oltre 135 casi, di cui 53 decessi. Il distretto più colpito è quello di Mubende, che ha riportato oltre la metà di tutti i casi confermati, e in particolare la sub-contea di Madudu.

Il governo ugandese ha preso la decisione di chiudere temporaneamente tutte le scuole materne, primarie e secondarie il 25 novembre nel Paese, dopo che 23 casi di Ebola sono stati confermati tra gli alunni, inclusi otto decessi.

L’Ebola

La malattia da virus Ebola (EVD), nota come febbre emorragica da Ebola, è una malattia grave e spesso fatale che colpisce gli esseri umani e altri primati.

Il virus viene trasmesso alle persone da animali selvatici (come pipistrelli della frutta, istrici e primati) e si diffonde nella popolazione umana attraverso il contatto diretto con il sangue, le secrezioni, gli organi o altri fluidi corporei delle persone infette e con le superfici e materiali (ad esempio biancheria da letto, indumenti) contaminati da questi fluidi.

L'epidemia del 2014-2016 in Africa occidentale è stata la più grande e complessa epidemia di Ebola da quando il virus è stato scoperto per la prima volta nel 1976.

Il periodo di incubazione può variare da 2 a 21 giorni. La persona con il virus Ebola può diffondere la malattia solo quando sviluppa i sintomi. Generalmente i sintomi includono febbre, affaticamento, dolori muscolari, mal di testa e mal di gola. Seguono vomito, diarrea, eruzioni cutanee, sintomi di compromissione della funzionalità renale ed epatica e, in alcuni casi, emorragie interne ed esterne. Il tasso di mortalità dei casi di Ebola è di circa il 50%.

Controllo dell’epidemia

Un controllo efficace delle epidemie Ebola si basa sull'applicazione di un pacchetto di interventi, tra cui gestione dei casi, sorveglianza e tracciamento dei contatti, un servizio di laboratorio ottimale, l'attuazione di misure di prevenzione e controllo delle infezioni in ambito sanitario e comunitario, sepolture sicure e dignitose, coinvolgimento della comunità e mobilitazione sociale.

Sulla base delle prove disponibili, il vaccino ERVEBO, utilizzato nelle recenti risposte contro le epidemie del virus Ebola, non fornisce una protezione incrociata contro il virus ceppo del Sudan.

Un altro vaccino contro l'Ebola, Zabdeno/Mvabea, è stato approvato dall'Agenzia europea per i medicinali (EMA) contro la malattia da virus Ebola, ma non è stato testato contro il ceppo sudanese (SUDV). Lo schema vaccinale si compone di due dosi e richiede 56 giorni. La prima dose fornisce protezione contro l'ebolavirus dello Zaire e la seconda dose è stata progettata per fornire protezione contro altre specie del virus. Tuttavia, questa protezione multiantigene non è stata dimostrata con dati clinici. Anche se il vaccino fosse stato testato e dimostrato di essere efficace contro l'ebolavirus sudanese, fornirebbe protezione solo pochi giorni dopo la somministrazione della seconda dose. Ciò significa che il vaccino non è appropriato per la risposta alle epidemie.

 

Fonte: WHO, Routers

 

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