EVALI, la malattia dello Svapo

Data pubblicazione: 06/04/2023
Categoria: News - Autore: Lavinia Barone

EVALI, la malattia dello Svapo

E-cig o sigaretta elettronica, è un dispositivo che consente di inalare vapore e in quantità variabili nicotina (6-20 mg), in una miscela composta da acqua, glicole propilenico, glicerolo ed altre sostanze presenti in minor concentrazione.  È possibile addizionare una sostanza aromatizzante che aumenta la variabilità nel gusto del prodotto acquistato.

Secondo i dati ISTAT raccolti sino al 2020, in un campione di popolazione con età maggiore di 14 anni, l’uso della sigaretta elettronica era presente in meno del 2,5% (3,0% tra i maschi e 1,9% tra le femmine) con un incremento significativo della diffusione nel quinquennio 2014-2019.

I dati annuali mostrano un modesto aumento dell’uso della sigaretta elettronica: nel 2020 si registra un 4% sul totale dei fumatori che utilizza le svapo come alternativa alla sigaretta canonica.

Inoltre, secondo la Global Youth Tobacco Survey, sembra che a parità di età i soggetti di sesso maschile (21,9%) siano più propensi all’utilizzo della sigaretta elettronica rispetto al sesso opposto (12,8%).

EVALI, E-cigarette or Vaping use Associated Lung Injury, è una malattia polmonare svapo correlata: la sigaretta elettronica contribuisce significativamente alla genesi di un danno polmonare che si manifesta con una sintomatologia aspecifica riferibile a dolore al petto, respiro corto, affanno, associati a febbre e che possono esitare in una grave insufficienza respiratoria. Molto meno comuni, ma talvolta presenti, sono disturbi gastrointestinali come nausea e vomito.

Il Comitato scientifico della Commissione Europea, che ha valutato i rischi sanitari emergenti sulla salute e per l’ambiente nell’aprile 2021, si è espresso in merito alle sigarette elettroniche denunciando i rischi svapo-correlati, che si estrinsecano con un’azione sulle vie respiratorie di tipo infiammatorio e con un aumento della probabilità di eventi cardiovascolari in soggetti fumatori rispetto ai non fumatori.
Sono stati inoltre riscontrati rischi cancerogeni aumentati in seguito ad esposizione a lungo termine a sostanze quali nitrosammine, acetaldeide e formaldeide.

Uno studio del CDC dimostra che l’82% dei pazienti ospedalizzati in seguito ad EVALI- E-cigarette or Vaping use Associated Lung Injury, ha fatto uso di sigarette elettroniche finalizzate alla vaporizzazione di sostanze contenenti Tetraidrocannabinolo (THC). La causa del danno sembra essere la vitamina E usata come additivo in alcuni prodotti contenenti THC: è presente in molti alimenti e in genere non provoca danni per la salute, ma se assunta per via inalatoria è in grado di interferire con la normale funzionalità polmonare e provocare gravi danni per la salute.

Il Center of Disease Control and Prevention (CDC) ha sviluppato alcune linee guida finalizzate a disincentivare il fumo, compreso quello svapo-correlato.

In particolare, raccomanda di non utilizzare sigarette elettroniche contenenti THC, soprattutto se ottenute da fonti informali come amici, familiari, rivenditori di strada oppure online. Inoltre, suggerisce ai consumatori di non aggiungere altre sostanze al di fuori di quelle indicate dal produttore, neppure se acquistate presso gli esercizi commerciali.

I consumatori dovrebbero considerare, come alternativa al fumo, i farmaci in commercio identificati per smettere di fumare approvati dalla Food and Drug Administration.

Fonti:

CDC

Global Youth Tobacco Survey

ISTAT

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