Deceduto a Padova dopo aver contratto il West Nile virus
Data pubblicazione: 18/07/2022 - Ultimo aggiornamento: 22/07/2022
Categoria: News - Autore: Staff Ambimed
All’ospedale Schiavonia, in provincia di Padova, è deceduto il 19 luglio un anziano di 77 anni. È la seconda vittima, in pochi giorni, del virus West Nile. La scorsa settimana, a Piove di Sacco, in provincia di Padova,
un uomo di 83 anni è deceduto per una grave encefalite causata dal virus West Nile.Nel 2020 in Italia, la West Nile, conosciuta anche come Febbre del Nilo, ha causato un totale di cinque decessi. L’Istituto Superiore di Sanità aveva segnalato proprio nei giorni scorsi i primi casi di contagio, riscontrato in un settantatreenne sempre nel padovano, e un settantacinquenne di Modena.
Cos’è la Febbre del Nilo?
Il West Nile virus (WNV) prende il nome dalla regione in cui è stato scoperto nel 1937 in una donna nel distretto del Nilo occidentale in Uganda. Attualmente il WNV si trova comunemente in Africa, Europa, Medio Oriente, Nord America e Asia occidentale.
Il WNV è membro del genere flavivirus e appartiene al complesso antigenico dell'encefalite giapponese della famiglia Flaviviridae.
Gli esseri umani, i cavalli e altri mammiferi possono essere infettati attraverso la puntura di una zanzara infetta, comunemente del genere Culex. Le zanzare si infettano dopo aver punto uccelli contagiati.
Nella maggior parte dei casi (80%) l'infezione da WNV è asintomatica (nessun sintomo). Circa il 20% dei contagi possono invece manifestare febbre, mal di testa, stanchezza e dolori muscolari, nausea, vomito, occasionalmente con un'eruzione cutanea (sul tronco del corpo) e linfonodi ingrossati. I sintomi di una malattia grave (chiamata anche malattia neuroinvasiva, come l'encefalite o la meningite) includono mal di testa, febbre alta, rigidità del collo, stupore, disorientamento, coma, tremori, convulsioni, debolezza muscolare e paralisi. Si stima che circa 1 persona contagiata su 150 possa sviluppare una forma grave di malattia. Malattie gravi possono verificarsi in persone di qualsiasi età, tuttavia gli anziani e alcune persone immunocompromesse sono a più alto rischio di ammalarsi gravemente se infettate da WNV.
Non esiste un trattamento specifico per la Febbre del Nilo, ma la terapia è supportiva per i pazienti con sintomatologia neuro-invasiva, che spesso comporta il ricovero in ospedale, fluidi per via endovenosa, supporto respiratorio e prevenzione delle infezioni secondarie.
Non sono al momento disponibili vaccini contro la malattia, per cui le attività di prevenzione sono concentrate sul contenimento della popolazione di zanzare vettore e la protezione individuale dalle punture.
Fonte: Ansa; World Health Organization