Chinetosi o cinetosi: il disturbo legato al movimento
Data pubblicazione: 20/02/2023
Categoria: News - Autore: Margherita Pernich
La cinetosi o chinetosi, detta anche malattia del movimento, deve il suo nome al termine greco chiné che significa movimento.
É conosciuta comunemente come mal d’auto, mal di mare, mal d’aria e male da ferrovia ed è dovuta al movimento passivo del corpo in risposta al movimento reale o all’illusione del movimento.
Generalmente si verifica come risposta fisiologica in una persona sana con un sistema vestibolare intatto. Potenzialmente tutti la possono sviluppare, la suscettibilità individuale è molto variabile.
Uno studio effettuato su gemelli omozigoti ha osservato una componente genetica alla base dello sviluppo della chinetosi con una ereditabilità stimata del 55-70%.
Attraverso uno studio condotto sul genoma umano sono stati isolati 35 polimorfismi genetici associati alla suscettibilità di sviluppare cinetosi.
Alcuni gruppi sono più a rischio rispetto ad altri, in particolare il sesso femminile é colpito tre volte più di quello maschile, anche se i motivi alla base di questo aumento di suscettibilità non sono ancora del tutto noti.
I bambini molto piccoli, fino a circa 2 anni di età, sono immuni allo sviluppo di cinetosi, mente iniziano a soffrire di malattia del movimento intorno ai 6-7 anni, con un picco tra i 9 e i 10 anni di età, seguito da un declino progressivo della suscettibilità durante l’adolescenza e l’età adulta.
Le persone che soffrono di vertigini ed emicrania tendono a soffrirne più frequentemente.
Un metodo rapido per calcolare la suscettibilità individuale è il Motion Sickness Susceptibility Questionnaire.
La cinetosi è stata descritta per la prima volta nel 400 a.C. da Ippocrate che la osservò nei marinai.
Diversi studi hanno analizzato la frequenza di malattia del movimento nelle varie categorie di lavoratori costretti a lungo su mezzi di trasporto.
Uno studio condotto nel 2014 su delle navi mercantili in Antartide, ha riportato che la chinetosi è stata il motivo più comune di consultazione medica con 150 visite su un totale di 680 visite effettuate.
Un altro studio condotto nel 2013 su piloti di rally, dimostrava che il 25,9% dei co-driver sviluppava cinetosi. È inoltre stato osservato che il 50% degli astronauti soffrono di chinetosi nelle prime 24-72 ore di viaggio nello spazio.
La cinetosi non è legata solamente al movimento reale, ma anche a quello virtuale.
Uno studio del 2008 ha fatto emergere che anche la realtà virtuale può generare malattia del movimento, in particolare il 56% degli utilizzatori di video games coinvolti nello studio avevano sviluppato diversi sintomi di chinetosi.
Da un altro studio del 2013 è risultato che la visione di film in 3D può causare più facilmente sintomi di malattia del movimento rispetto alla visione di film in 2D, rispettivamente il 54,8% e il 14,1% delle persone coinvolte.
I sintomi principali sono nausea e vomito ma possono comparire anche perdita di appetito, mal di stomaco, aumento della sensibilità agli odori, mal di testa (compresa l’emicrania), vertigini, sudorazione, pallore, sensazione di calore corporeo, aumento della salivazione, bradicardia, ipotensione, malessere generale e sbadigli ripetitivi.
La teoria del Sensory Conflict o Mismatch Theory è quella più diffusa per spiegare questo fenomeno. Secondo questa teoria la chinetosi è dovuta alla differenza tra il movimento che il nostro organismo si aspetta che accada e il movimento reale a cui il nostro corpo è soggetto.
Dato che questa condizione è estremamente diffusa, sono stati studiati molti metodi per contrastarla. La stimolazione galvanica vestibolare, l’agopuntura e l’assunzione di zenzero sono esempi di trattamenti studiati ma su cui, in letteratura, non vi è accordo sulla effettiva efficacia.
L’abitudine è il miglior modo per superare la chinetosi, è il metodo più efficace nel lungo termine ed è privo di effetti collaterali.
Nel breve termine, alcuni comportamenti atti a migliorare la sintomatologia della malattia del movimento possono essere: se possibile, essere in controllo del veicolo quindi meglio essere il guidatore piuttosto che il passeggero, ridurre i movimenti della testa, sdraiarsi supini, guardare un punto dell’orizzonte stabile all’esterno del veicolo, essere vicini ad un finestrino, evitare di leggere o fissare gli schermi dei dispositivi elettronici, masticare una gomma e concentrarsi sulla respirazione.
Nelle ore prima della partenza è meglio evitare di assumere caffè, alcolici, nicotina e cibi grassi che possono ritardare la digestione e provocare nausea; è comunque importante fare un pasto leggero perché viaggiare a stomaco vuoto facilita lo sviluppo di cinetosi.
I rimedi farmacologici più comuni sono gli anticolinergici e gli antistaminici H1 di prima generazione. Tra gli anticolinergici il più utilizzato è la scopolamina che risulta utile per il mal d’auto e il mal di mare. Tra gli effetti collaterali più comuni sono riportati secchezza delle fauci, visione sfuocata, midriasi e bradicardia. Gli antistaminici di prima generazione, a differenza di quelli di seconda e terza generazione, hanno proprietà anticolinergiche e per questo possono essere utilizzati nel controllo della cinetosi. Gli effetti collaterali sono gli stessi dei farmaci anticolinergici ai quali si associano sonnolenza, stanchezza e confusione.
Fonti
https://www.spazio50.org/chinetosi-il-malessere-di-chi-viaggia-come-affrontarla/