Buco nell’ozono e la correlazione con i tumori cutanei ed oculari

Data pubblicazione: 14/03/2022 - Ultimo aggiornamento: 28/05/2022
Categoria: News - Autore: Lidia Sacchelli

Buco nell’ozono e la correlazione con i tumori cutanei ed oculari

Nei mesi con la “erre” non prendere il sole.

Qualcuno avrà sentito questo detto popolare. E come spesso si dice, nei detti c’è sempre un briciolo di verità. Vediamo perché.

La radiazione ultravioletta (UV) è uno dei principali fattori di rischio dei tumori cutanei (epiteliomi e melanoma) poiché induce un danno nelle cellule della pelle. Se i meccanismi di riparazione del danno solare non sono efficaci (mutazioni genetiche) o l’esposizione solare è eccessiva o scorretta (ustioni, esposizione nelle ore centrali della giornata, mancata applicazione dei filtri solari) le cellule mutate proliferano e formano i tumori.

I principali tumori della pelle sono gli epiteliomi basocellulare (80%) e spinocellulare (16%) e il melanoma (4%) che, rispettivamente hanno un’incidenza in Italia di 100, 20 e 13 casi su 100.000 abitanti all’anno. Il trend di incidenza è tristemente in costante aumento.

I raggi UV, producendo radicali liberi, sono anche i principali responsabili del fotoinvecchiamento: perdita di elasticità e spessore della pelle e alterazioni della pigmentazione (macchie solari).

Inoltre, quando ci proteggiamo dal sole dobbiamo anche pensare ai nostri occhi perché possono subire simili danni da parte dei raggi UV. La cute delle palpebre e la congiuntiva possono sviluppare epiteliomi spinocellulari, il cristallino può opacizzarsi ed evolvere a cataratta e la cornea può infiammarsi evolvendo in fotocheratiti.

Ma dicevamo dei mesi con la “erre”: esiste una correlazione tra il buco nell’ozono e la raccomandazione a non esporsi in questi mesi. Per trovarla facciamo un passo indietro.

Il buco nell’ozono

L’ozonosfera è lo strato dell’atmosfera che assorbe e, in parte, trattiene i raggi UV provenienti dal sole. Possiamo, quindi, paragonarla ad un super ombrellone da spiaggia che protegge la Terra, e quindi noi, dagli UV provenienti del sole.

Da circa quarant’anni si è scoperto che nell’ozonosfera esistono buchi (in corrispondenza dell’Artide e dell’Antartide) e zone di spessore ridotto (a livello delle medie latitudini) provocate dalla presenza dell’uomo (responsabili sono per esempio come le bombolette spray ed i circuiti refrigeranti di frigoriferi e condizionatori). L’attività umana, infatti, produce quotidianamente gas alogenati (cloro e bromo) che distruggono lo strato di ozono.

Il buco dell’ozono è dinamico, si apre e si chiude e proprio all’inizio della primavera una serie di reazioni chimiche rendono l’ozonosfera più rarefatta e i buchi ai Poli diventano più ampi per poi richiudersi verso l’inizio dell’estate.

Per questo in mesi come febbraio, marzo e aprile è bene non esporsi poiché una quota maggiore di raggi UV arrivano sulla Terra ed espongono, quindi, la pelle e gli occhi ad un potenziale danno maggiore rispetto al resto dell’anno.

Tuttavia, non si deve mai abbassare la guardia nei confronti del sole ed esporsi in modo responsabile e adeguato senza però demonizzarlo perché i suoi effetti benefici sulla pelle e sull’umore sono moltissimi.

Quindi, godetevi il sole, senza dimenticare SPF e occhiali da sole!

Addendum:

Dal 1987 è in vigore il Protocollo di Montreal, trattato internazionale col quale ci stiamo impegnando a non produrre più ed a smaltire i prodotti contenenti i gas alogenati (clorofluorocarburi e bromofluorocarburi), alla base del danno all’ozonosfera.

Uno studio dell’EPA (Environmental Protection Agency) americana, ha paragonato il modello attuale di norme con uno di assenza di regolamentazione sull’emissione dei gas nocivi per l’ozonosfera dimostrando come grazie al Protocollo, ed ai suoi emendamenti successivi, sono stati potenzialmente evitati 443 milioni di tumori cutanei, 2.3 milioni di morti per tumori cutanei e 63 milioni di cataratte considerando una popolazione nata negli Stati Uniti tra il 1890 ed il 2100.

Fonti

  • Madronich S, Lee-Taylor JM, Wagner M, Kyle J, Hu Z, Landolfi R. Estimation of Skin and Ocular Damage Avoided in the United States through Implementation of the Montreal Protocol on Substances that Deplete the Ozone Layer. ACS Earth Space Chem. 2021 Aug 10;5(8):10.1021
  • van der Leun JC. The ozone layer. Photodermatol Photoimmunol Photomed. 2004 Aug;20(4):159-62.
  • Linee Guida Melanoma, AIOM 2020
  • Linee Guida Tumori Cutanei Non Melanoma, Carcinoma Squamocellulare cutaneo, AIOM 2019
  • Linee Guida Tumori Cutanei Non Melanoma, Carcinoma Basocellulare, AIOM 2019
Trovi questo articolo interessante? Condividilo sui social