Analisi stress da lavoro correlato

Data pubblicazione: 10/02/2023 - Ultimo aggiornamento: 10/08/2023
Categoria: News - Autore: Maria Vittoria Manai

Analisi stress da lavoro correlato

Cos'è lo stress da lavoro correlato?

Negli ultimi anni è aumentata sempre più la convinzione che l’esperienza dello stress correlato al lavoro comporti delle influenze negative sia sulla salute che sulla sicurezza degli individui. Lo stress lavoro-correlato è una condizione che può associarsi a disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale e consegue al fatto che alcuni individui non si sentano capaci di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro.  Lo Stress lavoro correlato, dunque, può esistere potenzialmente in ogni luogo di lavoro e in ogni lavoratore in quanto causato da diversi aspetti correlati con l’organizzazione e l’ambiente di lavoro. In Italia, in base al recepimento dell’Accordo quadro Europeo, si è stabilito nel d.lgs. 81/2008 e s.m.i.  l’obbligo per il datore di lavoro, di valutare e gestire il rischio stress lavoro correlato come tutti gli altri rischi per la salute e sicurezza. Saper analizzare in modo efficiente lo stress lavorativo è un processo importante per chi si occupa della salute negli ambienti di lavoro. In letteratura viene evidenziato il legame fra condizioni di lavoro stressanti (o meglio, fattori psicosociali legati al lavoro) e condizioni di salute delle persone. Come le altre forme di stress, si articola in un percorso sequenziale a tre fasi definito da Hans Selye negli anni Cinquanta General Adaptation Syndrome (sindrome generale di adattamento, o GAS), che include:

  • Reazione d’allarme, in cui la persona (e l’organismo) identifica e ha una prima risposta immediata ai fattori di stress;
  • Resistenza, in cui la persona tenta di contrastare le fonti di stress;
  • Esaurimento, in cui la persona viene sopraffatta ed emergono sintomi anche permanenti, o Recupero, in cui la fonte di stress o i suoi effetti sono stati eliminati.

Non è in sé una malattia, ma sono innegabili gli effetti che può avere a livello fisico e mentale, effetti che hanno un impatto rilevante sia sulla vita della persona che sulle sue prestazioni durante il lavoro.
 

L'impatto dello stress da lavoro correlato

L’esposizione prolungata alla situazione di tensione, a cui l’individuo non riesce a far fronte correttamente, fa manifestare disfunzioni o patologie che agiscono a livello:

  • Fisico, con sintomi come mal di testa, dolori di stomaco, stanchezza e tensione muscolare;
  • Psichico, con la possibilità di sviluppare disturbi alimentari, depressione o ansia;
  • Sociale, con effetti quali irritabilità, aggressività e isolamento.

È importante sapere che questo rischio non è irrilevante: al contrario, è stato stimato nel 2015 che un lavoratore italiano su quattro soffre di stress (27% dei lavoratori) e questo ha un effetto concreto sull’azienda, provocando, per esempio, cali della produttività, maggiore probabilità di infortuni, errori e assenteismo. Di tutte le giornate lavorative perse in un anno, quelle saltate per cause collegate allo stress oscillano tra il 50% e 60%. Uno studio del 2013 ha stimato un costo annuo a livello europeo di 617 miliardi di euro, di cui 514 direttamente per i datori di lavoro, causati da assenteismo e calo di produttività.

Le evidenze scientifiche degli ultimi anni date dalle due rilevazioni dell’Indagine nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro Insula (Inail, 2014; 2021) hanno riscontrato la presenza di percezioni di esposizione ai rischi differenziate per settore di attività, individuando, tra gli altri, nel settore sanitario una maggiore esposizione al rischio Stress Lavoro Correlato. A partire da tali risultati, ne è derivata l’esigenza di condurre nel tempo un’attività di ricerca e sperimentazione per approfondire delle aree specifiche di rischio psicosociale presenti nel settore sanitario, al fine di fornire un modulo integrativo e strumenti di valutazione contestualizzati al settore sanitario, nonché soglie di rischio tarate sulle specificità del settore.
 

La normativa: analisi dello stress da lavoro correlato

Sono state elaborate dalla Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro le indicazioni necessarie per valutare il rischio stress lavoro correlato tramite un percorso metodologico che rappresenta il livello minimo di attuazione di tale obbligo. L’obiettivo principale della valutazione del rischio Stress lavoro correlato consiste nell’individuare eventuali criticità relative a: fattori sentinella, contenuto del lavoro (carico di lavoro, orario, pianificazione dei compiti, ecc.) e contesto del lavoro (ruolo, autonomia decisionale, rapporti interpersonali, ecc.) che si ritrovano in ogni tipologia di azienda e organizzazione. Tali criticità, se non adeguatamente gestite, possono determinare le condizioni di Stress lavoro correlato nei lavoratori.

Nello specifico, l’art. 28 del Decreto obbliga i Datori di lavoro a valutare tale rischio con l’obiettivo di individuare i fattori di stress tra i dipendenti e trovare soluzioni che possano ridurlo, prevenendo conseguenze dannose alle persone ed alle aziende. Il Datore di lavoro è obbligato a provvedere ad integrare il Documento di Valutazione del Rischio attraverso un’analisi dello stress da lavoro correlato e una stima dei rischi procurati da questo stress.

A partire dal gennaio 2011 è stata integrata la normativa, inserendo anche l’obbligo di effettuare ogni tre anni un’analisi del grado di stress a cui sono sottoposti i lavoratori; a questo si affianca un sostanziale piano di monitoraggio con controlli sistematici per valutare l’effettivo impegno dell’azienda nel contrasto al fenomeno.

Le sanzioni in caso di inadempienze nei diversi momenti della valutazione non sono da trascurare e possono arrivare a 6400€ di multa e a 6 mesi di carcere:

  • Omissione della valutazione dello stress lavoro correlato nella compilazione del DVR. Sanzioni previste: ammenda da 2,500 a 6,400€ e, nei casi più gravi, l’arresto da 3 a 6 mesi;
  • Valutazione dei rischi da stress da lavoro svolta senza l’effettiva presenza del RSPP e del medico competente. Sanzioni previste: ammenda da 2,500 a 6,400€ e, nei casi più gravi, l’arresto da 3 a 6 mesi;
  • Redazione del DVR incompleta: mancano le opportune misure di prevenzione o il programma di procedure da attivare, anche riguardo allo stress da lavoro. Non sono riportati i riferimenti dei ruoli all’interno dell’organizzazione che vi debbono provvedere. Sanzione: ammenda da 2,000 a 4,000€. (art.28, comma 2 lett. b, c, d del Dlgs n. 81/2008);
  • Mancato inserimento nel DVR dei criteri per l’analisi della valutazione del rischio stress lavoro correlato o mancata inserimento di mansioni che possono esporre i lavoratori al rischio di stress da lavoro. Sanzione: ammenda da 1,000 a 2,000€, a seconda della gravità della mancanza. (art. 55 comma 4 del Dlgs n. 81/2008);
  • Mancata consultazione del RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) nella redazione del Documento di Valutazione del Rischio stress. Sanzione: ammenda da 2.000 a 4.000€ (art.29, comma 2 del Dlgs n. 81/2008);
  • Mancata formazione sufficiente e adeguata anche in merito a rischi legati a stress da lavoro, ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione. Sanzione: ammenda da 1.200 a 5.200€ e arresto da 2 a 4 mesi. (art.37, comma 1, 7, 9 e 10 del Dlgs n. 81/2008).

 

Opportunità per l'azienda

Come abbiamo visto, gli effetti negativi dello stress da lavoro correlato possono essere decisamente sostanziali, con un impatto forte a livello personale, aziendale, sociale e produttivo. Per garantire che si faccia fronte a questa problematica sono in vigore requisiti e sanzioni, ma il contrasto non dovrebbe essere vissuto come un obbligo.

È piuttosto un’opportunità. I vantaggi di procedure corrette di valutazione, identificazione e assistenza sono a loro volta concreti e rilevanti, includendo effetti come la riduzione ed eliminazione di fenomeni di assenteismo, turnover, infortuni e malattie, aumento della produttività, miglioramento della performance, diminuzione degli infortuni, riduzione dei costi delle spese mediche, inefficienze, reclutamento e formazione di nuovo personale.

Il benessere organizzativo e della persona sono strettamente correlati: la protezione della persona è prioritaria ma è anche funzionale agli obiettivi di efficienza ed efficacia dell’azienda.


 

Fonti:

https://www.inail.it/cs/internet/attivita/ricerca-e-tecnologia/area-salute-sul-lavoro/rischi-psicosociali-e-tutela-dei-lavoratori-vulnerabili/rischio-stress-lavoro-correlato.html?id1=6443174784517#anchor

Eurofound and EU-OSHA: Psychosocial risks in Europe:Prevalence and strategies for prevention, Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2014

https://www.inail.it/cs/internet/attivita/ricerca-e-tecnologia/area-salute-sul-lavoro/rischi-psicosociali-e-tutela-dei-lavoratori-vulnerabili/rischio-stress-lavoro-correlato.html

 
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